Cina, oltre 500 arresti nella setta del “Fulmine dell’est”
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il regime cinese ha arrestato in questi giorni "più di 500" membri della setta del "Dio onnipotente", anche nota come "Fulmine dell'est", con l'accusa di aver incitato la popolazione a "gesti pericolosi" in vista della fine del mondo predetta dai Maya per il prossimo 21 dicembre. Gli arresti sono avvenuti in diverse province del Paese, anche se la maggior parte si è concentrata nella provincia del Qinghai, nel nordovest della Cina.
Gli esponenti della setta hanno diffuso volantini, manifesti, sms e messaggi su internet nei quali si annuncia per il 21 dicembre prossimo la fine del mondo prevista dalla cosiddetta "profezia dei Maya". L'uomo che è stato arrestato nella provincia centrale dell'Henan per aver ferito a colpi di coltello 23 alunni di una scuola elementare e un adulto è, secondo le indagini della polizia, un membro della setta.
I media cinesi aggiungono che "sei funzionari del governo locale sono stati licenziati per aver sottovalutato la minaccia rappresenta dalla setta". Secondo il Global Times "il culto del 'Dio onnipotente' recluta nuovi membri spacciandosi per una corrente cristiana, per poi estendere la propria influenza con mezzi illeciti, arrivando a svolgere attività illegali, omicidi compresi".
La setta, fondata nel 1990 nella provincia dell'Henan, si è rapidamente diffusa nelle zone rurali della Cina, arruolando seguaci soprattutto tra gli agricoltori. Da qualche anno, secondo alcune fonti, il culto era riuscito a emergere in segreto anche nelle grandi città. Molto critici nei confronti del regime comunista, i membri della setta sono nel mirino delle autorità da più di 10 anni: i primi casi di persecuzione illegale nei loro confronti risalgono infatti ai primi anni del 2000.