Cina, nel 2005 banditi 79 giornali e sequestrati 169 milioni di copie "illegali"
Nel novero degli argomenti proibiti rientra tutto ciò che riguarda le proteste sociali. Condannati allo stesso modo pornografi e coloro che discutono della requisizione delle terre.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Le autorità cinesi hanno bandito 79 giornali e sequestrato 169 milioni di copie di pubblicazioni definite "illegali" durante un'operazione a livello nazionale che si è svolta nel corso di tutto il 2005. Lo ha annunciato ieri in conferenza stampa Liu Yunshan, capo del Dipartimento pubblicità del Partito comunista, il più alto ufficiale in grado nel servizio di propaganda della nazione.
Altre 17 pubblicazioni che vendevano compact disc pirata sono state chiuse e 50 tipi di giochi per il computer sono stati proibiti. Secondo Liu i rappresentanti ufficiali del governo devono "colpire con durezza le pubblicazioni illegali, purificare il mercato culturale, frenare i vari tipi di pirateria e rafforzare la protezione del diritto di proprietà intellettuale". La Xinhua, agenzia di stampa ufficiale del governo, ha riportato il discorso, ma non ha fatto il nome delle pubblicazioni bandite.
Nonostante la produzione di compact disc pirata sia in crescita ed il mercato della pornografia facilmente a disposizione di chiunque, la Cina mantiene un ferreo controllo sulle pubblicazioni e punisce di continuo o chiude del tutto quei giornali e siti Internet che discutono di problemi politici o questioni sociali. La sentenza più gravosa in questo campo ha colpito un ragazzo di 20 anni della parte orientale del Paese, condannato a 15 anni di galera per aver venduto l'accesso a film "sessualmente orientati".
Sempre in questa parte della Cina 2 giornalisti sono stati condannati oggi da una corte locale a 10 anni di reclusione per aver pubblicato un giornale non autorizzato che riportava i problemi locali legati alle dispute sui terreni. Zhu Wangxiang e Wu Zheng sono apparsi davanti ai giudici del distretto di Liandu, nella provincia del Zhejiang, per la pubblicazione del New China Youth ma "le accuse formali contro i due includono operazioni finanziarie illegali, frode ed estorsione", dice un rappresentante della corte.
Un articolo della Xinhua dello scorso mese sostiene che il procedimento contro il giornale è stato promosso dopo la pubblicazione di due articoli incentrati sulla questione della requisizione delle terre ai contadini locali. Gli articoli incriminati erano intitolati "Appello dei contadini" e "Quando il potere prende il posto della legge, cosa succede alla legge? Dateci indietro i nostri diritti umani".
Dopo aver letto gli articoli, gli abitanti hanno donato in maniera spontanea al giornale 30 mila yuan (circa 3 mila euro) e, secondo il rappresentante giudiziario, "questo configura il reato di corruzione". "I giornalisti hanno inoltre minacciato il governo locale spiega ancora perché hanno chiesto di risolvere le richieste dei contadini, pena la pubblicazione di altri articoli. Questo configura il reato di estorsione".