Cina, le nuove politiche economiche fanno fuggire le aziende coreane
Secondo un rapporto dell'Agenzia per la promozione di commercio ed investimenti di Seoul, sono circa 6mila le piccole industrie sudcoreane che scappano a causa dalle decisioni restrittive di Pechino. Meta preferita, il Vietnam.
Shenzhen (AsiaNews) Cresce il numero delle industrie sudcoreane che lasciano la Cina. Ultimo esempio è la Volta Tach Co, industria sudcoreana che produce batterie per telefoni cellulari a Shenzhen, sud della Cina, che ha deciso di abbandonare il Paese e costruire una nuova fabbrica a Binh Duong, in Vietnam. La decisone è causata dalle nuove politiche economiche cinesi, che aumentano le restrizioni commerciali e riducono i benefici fiscali ai prodotti da esportazione.
Queste politiche rendono poco redditizio ed altamente insicuro per una piccola compagnia continuare a produrre beni manifatturieri in Cina.
Al momento la Volta Tach paga al governo 170mila won di tasse per ogni milione di won prodotto e riceve un rimborso di 40mila won quando riesce a dimostrare l'esportazione della produzione. Alla fine dell'anno, però, questo beneficio cesserà di esistere.
Wi Un-bok, che cura il marketing d'oltremare, spiega: "Il nostro tipo di produzione usa in prevalenza materiali non ferrosi e questo ci crea dei problemi con le politiche ecologiche di Pechino. Inoltre, qui il costo del lavoro aumenta sempre di più mentre diminuiscono i benefici fiscali. Ci conviene spostare la produzione in Vietnam".
Secondo il rapporto presentato il 12 novembre scorso dall'Agenzia sudcoreana per la promozione di commercio ed investimenti, la Volta Tach non è un esempio isolato: sarebbero già circa 6mila le industrie che hanno deciso di seguire il suo esempio.
L'Agenzia spiega infatti che "il governo cinese ha ridotto nel corso di settembre i benefici previsti per la produzione di 1.130 beni di consumo e vuole aggiungere alla lista altri 804 prodotti. Queste misure cercano di abbassare il limite di competizione che esiste fra i prodotti stranieri lavorati in Cina e quelli cinesi, ma con delle mosse che ci limitano troppo".
Secondo alcuni esperti, Pechino teme inoltre la crescente scarsità di energia, l'inquinamento e la mancanza di manodopera e per questo cerca sempre più di spingere le industrie interne, le uniche in grado di contrastare l'afflusso di industrie straniere che uccidono il mercato interno.
Le uniche alternative per le aziende coreane, conclude il rapporto, sono fra andare via dalla Cina e tornare in patria, oppure muovere verso altre nazioni che offrano garanzie più vantaggiose.
15/12/2009