12/10/2005, 00.00
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Cina, governo critica la stampa per la copertura del "caso Taishi"

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Pechino ha criticato ieri la stampa straniera per la copertura mediatica che riserva a Taishi, il villaggio della provincia meridionale del Guangdong che lotta per la democrazia.

Nelle scorse settimane un reporter di France Press e uno del South China Morning Post  (Hong Kong) sono stati malmenati e minacciati dalla polizia che voleva allontanarli dai confini del villaggio. I giornalisti sono stati in seguito accusati di "incitamento alla violenza".

"Vogliamo deplorare – ha detto Kong Quan, portavoce governativo – il fatto che questi giornalisti abbiano più volte infranto leggi rilevanti per queste attività informative". "Alcuni media – continua – spesso criticano la Cina per la mancanza di leggi, ma dove le leggi esistono sono proprio loro a mostrare la strada verso l'illegalità non rispettandole".

Gli abitanti del villaggio sono stati più volte intimiditi per la loro lotta contro la corruzione del capo villaggio ed un deputato, Lu Banglie, è stato malmenato per aver cercato di aiutarli.

Kong sottolinea che le indagini governative mostrano invece che la polizia locale, nel caso di Taishi, non ha fatto nulla di sbagliato. "Se vi fosse stato qualche comportamento errato, esso non sarebbe stato assolutamente permesso. Ma, nel caso della polizia, non vi è stato alcun errore".

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