25/08/2005, 00.00
CINA
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Cina, fuori il Partito dall'industria mineraria, per frenare la corruzione

Con un annuncio pubblico il governo ordina a tutti i suoi rappresentanti di cedere ogni attività o quota collegata con le miniere. Giro di vite contro le miniere abusive nel Guangdong dopo gli incidenti all'inizio di agosto.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Il governo cinese ha chiesto a tutti i suoi rappresentanti di sbarazzarsi il più presto possibile di ogni quota dell'industria mineraria. L'avvertimento rientra in un cambio di rotta nei confronti delle miniere e della corruzione che vi gira intorno, un sistema biasimato  anche dai leader per le migliaia di morti che crea ogni anno.

L'industria mineraria cinese è la più pericolosa del mondo: lo scorso anno, secondo dati ufficiali, sono morti 6.027 minatori: una media di 16 al giorno. Nel 2005 - fino ad oggi – ne sono morti 1.436 e oltre il 60 % degli incidenti mortali sono avvenuti in miniere a cui era stata imposta la chiusura per motivi di sicurezza. "La corruzione dei rappresentanti locali del governo – scrive oggi un quotidiano nazionale – è in parte responsabile di questi incidenti".

Un annuncio rilasciato lunedì e pubblicato martedì sul sito web dell'Organizzazione cinese per la Salvaguardia della sicurezza sul lavoro avverte dunque ogni leader governativo, ad ogni livello, di sbarazzarsi di ogni quota in questa industria prima del 22 settembre, anche se non specifica le punizioni previste per chi non dovesse farlo. Detenere tali quote è già di per sé illegale; l'annuncio darà a queste persone la possibilità di "correggere i loro errori".

Nell'annuncio si ripete che le miniere che non rispondono ai minimi requisiti di sicurezza devono chiudere. I leader comunisti hanno promesso di continuo di aumentare il livello di sicurezza in questo settore, ma gli incidenti minerari continuano con cadenza giornaliera. Gli sforzi per la salvaguardia dei minatori si scontrano con la sete di energia che attenaglia il paese, in pieno sviluppo.

Dopo la pubblicazione dell'annuncio le autorità della provincia meridionale del Guangdong hanno ordinato una revisione urgente di tutte le industrie ad alto rischio, specie quelle del settore minerario, che deve durare 5 giorni.

L'Ufficio per l'Industria ed il commercio della provincia ha creato 10 gruppi di lavoro per esaminare la situazione della sicurezza in industrie e miniere oltre ad ispezionare ed assicurarsi dell'accuratezza dei documenti preparati dai singoli responsabili del settore. I gruppi hanno l'ordine di recensire anche i locali pubblici come gli internet cafè e le fabbriche chimiche ed alimentari. Questo ordine urgente nasce dalla pubblicazione dell'annuncio ma soprattutto dalla disastrosa inondazione – avvenuta all'inizio del mese – della miniera Daxing, a Meizhou, nella quale hanno perso la vita oltre 123 minatori. Il disastro ha spinto le autorità della regione a chiudere tutte le miniere senza licenza e ad indagare sui collegamenti fra i proprietari delle miniere ed i politici locali. La scorsa settimana, nella sola area di Lianzhou, la pubblica sicurezza ha fatto saltare oltre 32 miniere: la distruzione totale serve ad impedirne la riapertura.

I proprietari delle miniere di Shaoguan e di Qingyuan non hanno gradito l'ordine perentorio di chiusura ed hanno presentato una petizione a Pechino. "La sicurezza aziendale – dice Pang Wenxian, dirigente della miniera Xichong di Lianzhou – non è affare dell'Ufficio per l'Industria ed il commercio ma cade nella giurisdizione dell'Ufficio per l'Amministrazione e la supervisione della sicurezza della produzione. Non capisco perché si siano pronunciati in una materia che non li riguarda". Liu Tao, che lavora nella miniera Tianlun di Shaoguan, è d'accordo: "Io credo – dice - che loro vogliano solo mettere pressione addosso ai governi locali per fare pulizia dell'industria mineraria". L'avvertimento del Consiglio di stato riguardo la chiusura delle miniere spaventa gli investitori di Shaoguan: "Stiamo raccogliendo fondi per assumere avvocati – dice Liu – e ognuno contribuisce come può: le grandi miniere danno 50 mila yuan e le piccole 10 mila. Siamo decisi ad avere giustizia".

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