Cina, dirigente comunista sprona la polizia "a sparare contro i criminali"
Nella ricca provincia del Guangdong il vice-segretario del Partito Comunista invita gli agenti di polizia ad "avere il coraggio di sparare contro i criminali, altrimenti diventa per noi una vergogna".
Guangzhou (AsiaNews/Scmp) Un alto dirigente del Partito Comunista del Guangdong ha invitato la polizia di Guangzhou ad "avere il coraggio di sparare contro i criminali". Lo ha detto Zhang Guifang, vice-segretario del Partito e segretario della Commissione cittadina legge e politica, durante il consueto incontro con la stampa sulla situazione dell'ordine sociale in città.
"Gli agenti ha detto - devono avere il coraggio di sparare quando hanno di fronte criminali violenti, che spesso sono armati e feriscono le loro vittime. Altrimenti, diventa per noi una vergogna"
Secondo l'ufficio comunale per la Pubblica sicurezza, nel corso del 2005 è calato dell'1,8 % rispetto all'anno precedente il numero di crimini che ha colpito la metropoli, anche se la piccola criminalità "e' in forte aumento in tutta la parte meridionale della Cina".
Zhang ha aggiunto che il Partito si propone di arrivare entro la fine dell' anno ad un calo del dieci per cento dei crimini. "La polizia - ha concluso - deve moltiplicare le pattuglie di agenti in borghese per le strade e nelle campagne".
La provincia del Guangdong è l'epicentro delle proteste sociali cinesi a causa della politica governativa, che espropria le terre ai contadini per rivenderle agli industriali. La polizia cinese ha sparato a Dongzhou, proprio nel Guangdong, il 6 dicembre scorso, contro una manifestazione di abitanti che protestavano per la requisizione delle loro terre. Il governo sostiene che nello scontro vi siano stati 3 morti, ma gli abitanti parlano di almeno 20 vittime. Il documento pubblicato due settimane dopo la strage da parte degli investigatori biasimava "la violenza scatenata da un piccolo gruppo di istigatori, che devono essere trattati al pari dei criminali"