Cina, accordi economici e di intenti con Russia e Asia centrale
Inizia oggi il 5° summit della Shanghai Cooperation Organization, dedicato alla cooperazione economica e politica fra Cina, Russia e paesi dell'Asia centrale.
Astana (AsiaNews) Cooperazione e visione comune su terrorismo, politica internazionale ed economia: sono questi i temi previsti per il 5° summit della Shanghai Cooperation Organization (Sco) che si è aperto oggi ad Astana (Kazakistan). Partecipano all'incontro i leader di Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan e, nel ruolo di osservatori, Shaukat Aziz, premier del Pakistan, e Natwar Singh, ministro degli esteri indiano.
Hu Jintao, presidente cinese, ha definito "auspicabile" la collaborazione fra gli Stati membri della Sco ed ha aggiunto che vi sono "veramente buone possibilità" che la cooperazione "avvenga in ogni ambito di interessi tra gli Stati membri". In discussione durante i lavori la creazione di oleodotti per il trasporto di petrolio e gas naturale dagli Stati caucasici verso Oriente. Per questi nuovi progetti si pensa di utilizzare la preesistente ed inutilizzata rete petrolifera russa.
Hu è volato in Kazakistan dopo la conclusione del summit in Russia con il premier Vladimir Putin, in cui i 2 leader hanno discusso di questa possibilità. In un comunicato congiunto emanato il 4 luglio Pechino e Mosca dichiarano di "assumere posizioni comuni sul terrorismo, la riforma Onu e la questione nucleare della Corea del Nord". Il comunicato afferma inoltre che "il mondo è cambiato data la presenza di una multipolarità e che occorre un nuovo ordine mondiale". Nella dichiarazione i 2 leader indicano la Sco come "un importante fattore per disegnare una nuova politica internazionale e un diverso ordine economico, giusto e razionale".
Hu ha sottolineato che, sebbene la Sco sia nata per "combattere 3 mali terrorismo, estremismo e separatismo esistono grandi potenzialità per una cooperazione economica e commerciale". La "dichiarazione di intenti" è stata poi confermata da una dichiarazione congiunta fra Hu e Nursultan Nazarbayev, premier kazako, che hanno espresso "massimo impegno" per completare l'oleodotto dalla città di Atasu (nei pressi del Passo di Alataw): annunciato inoltre uno progetto per creare un gasdotto tra i 2 Stati.
Il summit si svolge alla luce di importanti novità per tutta l'Asia centrale. Nel Kirghizistan una rivolta di piazza ha causato la fuga del presidente Askar Akayev, ma ancora non si sono svolte nuove elezioni. In Uzbekistan, dopo le rivolte di maggio in tutto il Paese e la repressione armata culminata con la morte di centinaia di dimostranti non armati, gli Usa da anni stretti partner del Paese - hanno chiesto "riforme democratiche" e una commissione d'inchiesta internazionale. La richiesta è stata rifiutata dal presidente Islam Karimov, ricevuto pochi giorni dopo con tutti gli onori durante una visita ufficiale a Pechino. In un summit Nato di giugno Sergei Ivanov, ministro degli Esteri russo, ha dichiarato che non c'è necessità di un'indagine internazionale su queste vicende e Zhang Deguang, segretario generale della Sco, ha ribadito l'impegno contro il terrorismo facendo riferimento proprio alla "lezione di Andijan (città uzbeka teatro di violente repressioni ndr)" che "dimostra la necessità di essere bene all'erta contro il terrorismo". (PB)