Cina, Hu Jintao torna dagli Usa e si riaprono i processi contro i dissidenti
In apertura quattro processi contro la libertà di opinione. Erano previsti per i mesi scorsi, ma con il presidente a Washington "sarebbe stato imbarazzante" celebrarli.
Pechino (AsiaNews/Scmp) Un gruppo composto da quattro fra giornalisti e cyber-dissidenti dovrebbe affrontare questo mese il processo "per le opinioni espresse su stampa libera illegale ed internet". L'apertura dei casi giudiziari avviene a poche settimane dalle dichiarazioni del presidente cinese Hu Jintao, che nel corso del suo viaggio negli Stati Uniti aveva annunciato "una linea più leggera" nei confronti dei diritti umani.
Yang Xiaoqing, giornalista della provincia dell'Hunan, dovrebbe essere il primo a comparire davanti ad un giudice per rispondere dell'accusa di estorsione: i suoi articoli hanno denunciato la corruzione di alcuni membri locali del Partito Comunista.
Li Yuanlong, reporter di Guizhou, è accusato di incitamento alla sovversione popolare: i suoi scritti, apparsi su Internet, criticavano in maniera dura le posizioni del governo centrale. Non sono state rese pubbliche le accuse contro Yang Tianshui e Li Jianping, "colpevoli" di aver messo in rete "messaggi critici".
"Buona parte di questi processi spiega Li Jianqiang, uno degli avvocati della difesa era stata prevista per febbraio e marzo. Sono stati ritardati perché Hu era negli Stati Uniti". "Questo è il periodo migliore per casi del genere aggiunge perché il presidente è tornato ma il 4 giugno [anniversario del massacro di Tiananmen ndr] è ancora lontano".
La situazione dei diritti umani in Cina è uno degli argomenti di maggior attrito fra Pechino e Washington: secondo il codice penale cinese, è prevista la detenzione per reati come "la pubblica ostentazione religiosa" e la pubblicazione di "opinioni critiche o sconvenienti".
"Sarebbe stato imbarazzante per il governo cinese spiega Liu Xiaobo, direttore del China Charter of International Pen se durante la visita negli Usa si fosse venuto a sapere di processi in corso per reati di opinione".
Nonostante la situazione per i cyber-dissidenti sia dura, il governo registra un aumento vertiginoso dell'uso della Rete sul territorio nazionale: al momento i blog [diari virtuali ndr] cinesi sono oltre 36 milioni ma, secondo stime di Baidu.com, principale motore di ricerca del Paese, sono destinati a divenire 100 milioni entro il 2007.
14/09/2005