11/01/2006, 00.00
Cina
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Cina, 2 nuove vittime di influenza aviaria

Il numero totale dei morti sale a 5, su 8 contagi umani dichiarati. Nuovo focolaio fra i volatili del Guizhou, morte 16 mila quaglie .

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L'influenza aviaria ha ucciso in Cina altre 2 persone: il numero totale delle vittime nel Paese sale quindi a 5. Lo riporta oggi l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

L'annuncio avviene in parallelo con la pubblicazione di un documento da parte del ministero cinese dell'Agricoltura in cui si riporta il 28° focolaio di infezione fra volatili dalla prima epidemia del 19 ottobre. Il dicastero annuncia infatti oggi la morte di 16 mila quaglie nella provincia sud-occidentale di Guizhou.

Delle 2 nuove vittime le autorità cinesi danno pochi dettagli. Si tratta di una bambina di 10 anni della provincia di Guangxi e di un uomo di 35 anni di Jiangxi, morti lo scorso mese in seguito a complicazioni derivate dal virus H5N1, vettore dell'influenza aviaria.

I dati sono stati resi pubblici da Roy Wadia, portavoce dell'Oms a Pechino, che aggiunge: "Abbiamo visto cose simili succedere altre volte e non siamo sorpresi".

La bambina, una studentessa di scuola primaria soprannominata Tang,  si è ammalata di febbre e polmonite il 23 novembre e – secondo i media statali – è stata subito sottoposta a "trattamenti di emergenza". L'uomo, un venditore ambulante soprannominato Guo, ha sviluppato gli stessi sintomi il 4 dicembre ed è stato ricoverato subito dopo.

Pechino ha reso noto ieri un altro caso di contagio: un bambino di 6 anni della provincia centrale dell'Hunan, soprannominato Ouyang, ha contratto il virus dell'influenza aviaria il 24 dicembre ed ora si trova "in condizioni critiche". Si tratta dell'ottavo caso di contagio umano nel Paese.

L'epidemia ha colpito vaste parti dell'Asia, ha decimato pollame d'allevamento e volatili e dal suo emergere nel 2003 ha ucciso oltre 78 persone. L'H5N1 è arrivato anche alle porte dell'Europa: in Turchia sono al momento 15 i casi di contagio confermati dalle autorità sanitarie locali.

La maggior parte delle infezioni umane può essere ricollegata al contatto diretto con pollame affetto, ma gli esperti avvertono che il ceppo virale può mutare in una forma che riesca a trasmettersi anche attraverso il semplice contatto fra umani. In questo caso, la pandemia sarebbe inevitabile e potrebbe uccidere milioni di persone.

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