Chiusura di un importante centro islamico. Mosca cerca il controllo dell'Islam
Mosca (AsiaNews) – Ci sarebberoirregolarità amministrative, ma soprattutto motivazioni politiche dietro la decisione della Corte suprema di chiudere, la settimana scorsa, una famosa organizzazione islamica con sedi in tutta la Russia. Lo sostengono alcuni analisti, secondo i quali la chiusura del Centro per la cultura islamica va legata alla volontà del Cremlino di portare la vasta comunità musulmana del Paese sotto il controllo di un unico soggetto fedele allo Stato.
Lo scorso 25 maggio, la Corte Suprema ha confermato la decisione del ministero della Giustizia di chiudere il Centro per “plurime violazioni delle regolamentazioni finanziarie”. “Si tratta di un ordine burocratico impartito da persone che vogliono dei burattini come rappresentanti dei musulmani”, ha denunciato ai media russi il leader e fondatore del centro, Abdul-Wahid Niyazov. Lo stesso ha spiegato come la documentazione presentata dal dicastero della Giustizia sia stata ottenuta dietro pressioni del Servizio per la sicurezza (Fsb), i famigerati servizi segreti russi. Niyazov ha poi aggiunto che numerosi direttori delle sedi regioni del Centro si sono dimessi in seguito a telefonate intimidatorie da parte dell’Fsb. L’intenzione ora è portare il caso alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo.
Considerato l’‘arma pubblica’ del Consiglio dei mufti - una delle quattro organizzazioni che rappresentano i musulmani russi - il Centro per la cultura islamica teneva mostre, conferenze stampa, seminari e conferenze con autorità religiose. La sua chiusura è stata salutata positivamente dal ‘rivale’ Muftiato di tutta la Russia, istituito nel dicembre scorso con il sostegno attivo del Cremlino. Secondo il presidente del Muftiato, Mukhammedgali Khuzin, il Centro è stato dannoso per la comunità e anche il dialogo interreligioso, ma non ha aggiunto ulteriori spiegazioni.
Per Alexander Soldatov, giornalista esperto di religioni ed editorialista del sito portalcredo.ru, il potere centrale non ha gradito l’iniziativa del Centro di organizzare una preghiera di massa dentro e fuori la moschea centrale di Mosca a novembre in occasione della festa di Eid al-Adha. “Subito dopo quell’evento - spiega Soldatov – il Cremlino si è spaventato e ha istituito il Muftiato in diretta competizione con il Consiglio”. Sempre il Consiglio è il maggiore promotore della costruzione di nuove moschee nella capitale – dove ve ne sono quattro al momento - per rispondere alle esigenze della crescente comunità musulmana. Ma sia l’amministrazione comunale, che il governo federale non sembrano intenzionati a cedere, soprattutto dopo gli scontri interetnici tra caucasici musulmani e russi cristiani che hanno messo a ferro e fuoco la città a dicembre.11/07/2022 08:47