Chiusi i colloqui con la Cina, i rappresentanti del Dalai Lama tornano in India
Non vi è ancora alcuna dichiarazione sui frutti dei colloqui. Gli incontri avvengono dal 2002, ma senza alcun miglioramento. Il Dalai Lama chiede l’autonomia religiosa e culturale; la Cina accusa il leader tibetano di separatismo.
Dharamsala (AsiaNews/Agenzie) – Sono rientrtati stamane in India i rappresentanti del Dalai Lama che la settimana scorsa hanno avuto dialoghi con il governo cinese. I due, Lodi G. Gyari e Kelsang Gyaltsen sono in viaggio verso Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio per riferire del contenuto dei colloqui. Né loro, né il governo cinese hanno emesso alcun comunicato, ma è probabile che ciò avvenga nei prossimi giorni.
Lodi G. Gyari e Kelsang Gyaltsen erano arrivati in Cina, nell’Hunan, il 25 gennaio scorso. Negli ultimi giorni i colloqui si erano trasferiti a Pechino. Quest’ultimo incontro è avvenuto dopo più di un anno dall’ultimo, nel novembre 2008, a pochi mesi dalla violenta repressione contro i tibetani, prima delle Olimpiadi.
Pochi giorni l’inizio di questo nuovo round, il presidente Hu Jintao e il Politburo hanno lanciato per quest’anno una politica ancora più decisa verso il Tibet per potenziare gli investimenti economici e reprimere con ancora più forza la dissidenza.
Cina e rappresentanti del governo tibetano in esilio si incontrano dal 2002, ma i dialoghi rimangono sempre fermi allo stesso punto. Il Dalai Lama continua a chiedere un’autonomia culturale e religiosa per il Tibet, accettando anche di rinunciare al suo potere politico; Pechino continua a rivendicare la regione himalayana come parte integrante della Cina, accusando il leader tibetano di separatismo e di usare la religione come “un manto” per nascondere inconfessati progetti.
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