Chiuse una radio e una Tv, avevano trasmesso una manifestazione per i diritti umani
Damasco (AsiaNews) Una radio ed una televisione sono state chiuse, in Siria, dopo aver trasmesso una manifestazione in difesa dei diritti umani. Anwar Al Banni responsabile dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani a Damasco ha infatti dichiarato oggi che le autorità siriane hanno ordinato la chiusura degli uffici della rete televisiva "Al Horra" (La Libera) e di "Radio Sawa" (Insieme), finanziate dagli Stati Uniti. Le autorità hanno anche ritirato l'accredito concesso al loro giornalista Amar Mousareh e ad un altro che ha preferito mantenere l'anonimato.
Questa decisione, secondo il Centro ricerche e studi in Siria, avviene dopo che le due reti hanno dato copertura televisiva e radiofonica alla manifestazione organizzata da membri dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani giovedì scorso, per chiedere l'annullamento dello stato d'emergenza, nel primo anniversario del massacro di Kamchli, che ha causato la morte di molte persone.
Sul fronte della situazione libanese, si è intanto appreso che l'ambasciatore della Siria negli Stati Uniti, Imad Moustafa ha affermato che il suo governo vuole ritirare i diecimila soldati siriani ancora presenti in Libano, quando il governo libanese sarà in grado di subentrare nelle loro posizioni, e ha concluso sostenendo che il suo governo è consapevole dell'attuale situazione in Libano, difficile nei loro riguardi, ma si è rifiutato di indicare una data precisa per il ritiro dei soldati siriani dal Paese dei cedri.