Chiusa la sede Onu a Colombo. “Un pagliaccio” il ministro che guida le proteste
Colombo (AsiaNews) – Ban Ki-Moon, segretario generale dell’Onu, chiude la sede Undp (United Nations Development Programme) di Colombo e richiama a New York Neil Buhne, coordinatore dell’Onu in Sri Lanka. La decisione è stata presa ieri sera a causa delle continue proteste appoggiate dal governo contro l’indagine promossa dalle Nazioni unite sui crimini di guerra in Sri Lanka.
L’obiettivo della commissione istituita il mese scorso è quello di verificare se nell’ultima fase della guerra civile tra governo e Tigri Tamil (Ltte), terminata nel maggio 2009, sono avvenute violazioni dei diritti umani. Secondo l’Onu, negli ultimi cinque mesi sono morti più di 7mila civili negli scontri.
Le proteste iniziate il 6 luglio davanti alla sede Onu sono guidate dal ministro per le infrastrutture Wimal Weerawansa, che ha anche cominciato ieri uno sciopero della fame e della sete per fermare l’indagine. Per l’Onu è “inaccettabile” l’incapacità del governo a fermare le manifestazioni che hanno bloccato i lavori della commissione.
“Sono preoccupata” ha detto ad AsiaNews Geetha Lakmini Fernando, amministratore esecutivo del Nafso (National Fisheries Solidarity Movement). “Chi darà da mangiare ai fuggitivi della guerra civile rinchiusi nei campi profughi [Idp, Internally Displaced Persons, ndr] quando le agenzie Onu se ne saranno andate dallo Sri Lanka? Il governo non si preoccupa per queste persone sofferenti. Siamo tutti delle vittime, l’Undp è un ente essenziale per un Paese come il nostro”.
Il leader dell’opposizione Ranil Wickremasinghe ha dichiarato che “la protesta fuori dall’ufficio Onu a Colombo ha gettato vergogna e discredito su tutta la nazione”. Per i membri del Nava Sama Samaja Party, gruppo comunista all’opposizione, “il ministro Weerawansa è un pagliaccio e l’intera situazione è assurda”.