Chiese d’Europa: pellegrini nella Turchia di san Paolo, per sostenere la missione dei cristiani
Ankara (AsiaNews) – Tre cardinali e otto vescovi delle Conferenze Episcopali del sud-est Europa iniziano domani un pellegrinaggio internazionale per onoroare i 2000 anni dalla nascita di san Paolo e incontrare i cristiani di questa terra.
Su invito di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico d’Anatolia e presidente della Cet (Conferenza episcopale di Turchia), i prelati di Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Grecia, Moldavia, Romania, Serbia e Montenegro-Macedonia hanno deciso di organizzare il 9° incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali dei loro Paesi, facendo memoria dell’Apostolo delle genti e del suo operato missionario, per comprendere il presente e il futuro delle loro Chiese. All’evento parteciperà anche il card. Peter Erdo (Presidente del Ccee e primate d’Ungheria); il card. Josip Bozanic (vice-presidente del Ccee e arcivescovo di Zagabria); mons. Aldo Giordano (Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa).
I lavori inizieranno nel sud della Turchia, a Iskenderun, città in cui ha sede il Vicariato dell’Anatolia, con il saluto e la presentazione della situazione del cristianesimo e della Chiesa cattolica in Turchia da parte del Vescovo ospitante, mons. Padovese. La serie di incontri si concluderà ad İstanbul sabato 7 marzo, con la celebrazione della messa presieduta dal card.
Peter Erdo nella cattedrale di Santo Spirito, luogo di roncalliana memoria, e dove - a fine novembre 2006 - Benedetto XVI incontrò la piccola, ma vivace comunità cristiana di questa magalopoli e di tutta la Turchia.
Al centro degli incontri vi è il tema dell’identità cristiana in un mondo multiculturale e multietnico, partendo dal modello proposto da san Paolo, che dovette predicare in un contesto non dissimile da quello di oggi, contribuendo così alla costruzione dell’identità del cristiano. I partecipanti si interrogheranno sull’identità cristiana oggi nei loro Paesi del sud-est europeo. La riflessione, articolata attraverso varie sessioni, prevede anche un vero e proprio pellegrinaggio ad Antiochia, dove per la prima volta i discepoli di Gesù furono chiamati “cristiani” e da dove partì Paolo per i suoi viaggi missionari; a Seleucia presso i resti dell’antico porto dove l’Apostolo delle genti si recò per la sua prima spedizione nella primavera del 43 a.C. I pellegrini si sposteranno poi anche a Tarso, città che diede i natali a Saulo e a Mopsuestia, famosa per il suo vescovo Teodoro, illustre rappresentante della scuola antiochena – insieme a Diodoro e Nestorio – nel quarto secolo segnato dal grande dilemma per i teologi sulla doppia natura, umana e divina, di Cristo.
A conclusione del pellegrinaggio, dal sapore altamente ecumenico, i presidenti delle Conferenze episcopali saranno ricevuti da sua santità il patriarca ecumenico Bartolomeo I e prenderanno parte alla celebrazione dei vespri ortodossi.