Chiesa vietnamita con i giovani, contro il “capitalismo rosso” ateo e materialista
di Thanh Thuy
Nel mese dedicato al Rosario, i cattolici sono invitati a vincere la logica che guarda solo al denaro e ai beni materiali. Vescovi e sacerdoti testimoni della solidarietà della Chiesa verso gli emarginati. I fedeli in festa per la quarta visita, in pochi mesi, del rappresentante pontificio mons. Girelli.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Nel mese dedicato al Rosario, la Chiesa vietnamita guarda ai giovani invitandoli a vincere la logica atea e materialista che domina il mondo di oggi. Instillate di “capitalismo rosso”, le nuove generazioni guardano sempre più al denaro e a beni che vanno oltre la stretta necessità. Ai cattolici, invece, è affidato il compito di trasmettere valori che siano segno di solidarietà, incontro e testimonianza reciproca di fede. In questo contesto si inserisce anche la recente visita di mons. Leopoldo Girelli, rappresentante pontificio non residente in Vietnam, che ha incontrato diverse comunità – anche nelle aree più remote del Paese – portando il saluto del papa e di tutta la Chiesa universale.
Alcuni docenti universitari interpellati da AsiaNews confermano che “le giovani generazioni di Ho Chi Minh City, cattolici compresi, inseguono il ‘capitalismo rosso’ e fin da piccoli subiscono il lavaggio del cervello”, perché pensino solo “al denaro e a come vivere felici in una società materialista”. La Chiesa, invece, propone un diverso modello di sviluppo che non nega il benessere; esso, tuttavia, va unito alla solidarietà fra persone e a una maggiore attenzione per i bisogni di tutti i cittadini.
A ottobre, mese dedicato al Rosario, mons. Hoàng Đức Oanh, della diocesi di Kontum – Vietnam centrale – ha inviato una lettera ai fedeli, in particolare ai giovani, agli studenti e ai loro genitori, solidarizzando con la loro realtà e le difficoltà che devono affrontare nella vita quotidiana. Il prelato ha più volte mostrato, in passato, il proprio impegno nel sociale e a favore dell’ambiente: in occasione di processioni cattoliche, si è adoperato di persona nella raccolta di immondizie lungo il tragitto; egli ha inoltre percorso strade tortuose e impegnative, fra le foreste, per celebrare messe nelle aree più remote.
Ma il segno più grande di comunione e vicinanza ai cattolici vietnamiti è rappresentato dalla recente visita – la quarta, a pochi mesi dalla nomina – di mons. Leopoldo Girelli, rappresentante pontificio non residente in Vietnam, nel Paese. I vietnamiti non dimenticheranno le immagini del prelato, che ha già visitato 21 diocesi, incontrato cattolici di 25 diverse parrocchie, dozzine di congregazioni e migliaia di religiosi e seminaristi, oltre a milioni di fedeli. Il rappresentante del papa ha portato la solidarietà e la comunione della chiesa universale, salutando un gruppo di suore in lingua vietnamita e invitandole a essere testimoni della bellezza del Cristo e dell’amore per tutti. Egli ha inoltre rivolto un invito speciale ai seminaristi, chiedendo loro – immersi in una società materialistica e consumista – di prepararsi in modo adeguato ai compiti e alle responsabilità che derivano dal sacerdozio. Un religioso, ha spiegato mons. Girelli, vive a contatto con Dio e in spirito di comunione con la Chiesa. Ed è questo ciò che serve alla nostra società di oggi.
Alcuni docenti universitari interpellati da AsiaNews confermano che “le giovani generazioni di Ho Chi Minh City, cattolici compresi, inseguono il ‘capitalismo rosso’ e fin da piccoli subiscono il lavaggio del cervello”, perché pensino solo “al denaro e a come vivere felici in una società materialista”. La Chiesa, invece, propone un diverso modello di sviluppo che non nega il benessere; esso, tuttavia, va unito alla solidarietà fra persone e a una maggiore attenzione per i bisogni di tutti i cittadini.
A ottobre, mese dedicato al Rosario, mons. Hoàng Đức Oanh, della diocesi di Kontum – Vietnam centrale – ha inviato una lettera ai fedeli, in particolare ai giovani, agli studenti e ai loro genitori, solidarizzando con la loro realtà e le difficoltà che devono affrontare nella vita quotidiana. Il prelato ha più volte mostrato, in passato, il proprio impegno nel sociale e a favore dell’ambiente: in occasione di processioni cattoliche, si è adoperato di persona nella raccolta di immondizie lungo il tragitto; egli ha inoltre percorso strade tortuose e impegnative, fra le foreste, per celebrare messe nelle aree più remote.
Ma il segno più grande di comunione e vicinanza ai cattolici vietnamiti è rappresentato dalla recente visita – la quarta, a pochi mesi dalla nomina – di mons. Leopoldo Girelli, rappresentante pontificio non residente in Vietnam, nel Paese. I vietnamiti non dimenticheranno le immagini del prelato, che ha già visitato 21 diocesi, incontrato cattolici di 25 diverse parrocchie, dozzine di congregazioni e migliaia di religiosi e seminaristi, oltre a milioni di fedeli. Il rappresentante del papa ha portato la solidarietà e la comunione della chiesa universale, salutando un gruppo di suore in lingua vietnamita e invitandole a essere testimoni della bellezza del Cristo e dell’amore per tutti. Egli ha inoltre rivolto un invito speciale ai seminaristi, chiedendo loro – immersi in una società materialistica e consumista – di prepararsi in modo adeguato ai compiti e alle responsabilità che derivano dal sacerdozio. Un religioso, ha spiegato mons. Girelli, vive a contatto con Dio e in spirito di comunione con la Chiesa. Ed è questo ciò che serve alla nostra società di oggi.
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