21/10/2011, 00.00
VIETNAM
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Chiesa vietnamita con i giovani, contro il “capitalismo rosso” ateo e materialista

di Thanh Thuy
Nel mese dedicato al Rosario, i cattolici sono invitati a vincere la logica che guarda solo al denaro e ai beni materiali. Vescovi e sacerdoti testimoni della solidarietà della Chiesa verso gli emarginati. I fedeli in festa per la quarta visita, in pochi mesi, del rappresentante pontificio mons. Girelli.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Nel mese dedicato al Rosario, la Chiesa vietnamita guarda ai giovani invitandoli a vincere la logica atea e materialista che domina il mondo di oggi. Instillate di “capitalismo rosso”, le nuove generazioni guardano sempre più al denaro e a beni che vanno oltre la stretta necessità. Ai cattolici, invece, è affidato il compito di trasmettere valori che siano segno di solidarietà, incontro e testimonianza reciproca di fede. In questo contesto si inserisce anche la recente visita di mons. Leopoldo Girelli, rappresentante pontificio non residente in Vietnam, che ha incontrato diverse comunità – anche nelle aree più remote del Paese – portando il saluto del papa e di tutta la Chiesa universale.

Alcuni docenti universitari interpellati da AsiaNews confermano che “le giovani generazioni di Ho Chi Minh City, cattolici compresi, inseguono il ‘capitalismo rosso’ e fin da piccoli subiscono il lavaggio del cervello”, perché pensino solo “al denaro e a come vivere felici in una società materialista”. La Chiesa, invece, propone un diverso modello di sviluppo che non nega il benessere; esso, tuttavia, va unito alla solidarietà fra persone e a una maggiore attenzione per i bisogni di tutti i cittadini.

A ottobre, mese dedicato al Rosario, mons. Hoàng Đức Oanh, della diocesi di Kontum – Vietnam centrale – ha inviato una lettera ai fedeli, in particolare ai giovani, agli studenti e ai loro genitori, solidarizzando con la loro realtà e le difficoltà che devono affrontare nella vita quotidiana. Il prelato ha più volte mostrato, in passato, il proprio impegno nel sociale e a favore dell’ambiente: in occasione di processioni cattoliche, si è adoperato di persona nella raccolta di immondizie lungo il tragitto; egli ha inoltre percorso strade tortuose e impegnative, fra le foreste, per celebrare messe nelle aree più remote.

Ma il segno più grande di comunione e vicinanza ai cattolici vietnamiti è rappresentato dalla recente visita – la quarta, a pochi mesi dalla nomina – di mons. Leopoldo Girelli, rappresentante pontificio non residente in Vietnam, nel Paese. I vietnamiti non dimenticheranno le immagini del prelato, che ha già visitato 21 diocesi, incontrato cattolici di 25 diverse parrocchie, dozzine di congregazioni e migliaia di religiosi e seminaristi, oltre a milioni di fedeli. Il rappresentante del papa ha portato la solidarietà e la comunione della chiesa universale, salutando un gruppo di suore in lingua vietnamita e invitandole a essere testimoni della bellezza del Cristo e dell’amore per tutti. Egli ha inoltre rivolto un invito speciale ai seminaristi, chiedendo loro – immersi in una società materialistica e consumista – di prepararsi in modo adeguato ai compiti e alle responsabilità che derivano dal sacerdozio. Un religioso, ha spiegato mons. Girelli, vive a contatto con Dio e in spirito di comunione con la Chiesa. Ed è questo ciò che serve alla nostra società di oggi.
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