Chiesa protestante distrutta dalla polizia nello Shanxi. Feriti decine di fedeli
Pechino (AsiaNews/ChinaAid) – Centinaia di poliziotti hanno distrutto una chiesa protestante e picchiato decine di fedeli nella provincia dello Shanxi. A molti di loro, ricoverati in ospedale, è stato rifiutato ogni aiuto medico su ordine delle forze di polizia. Secondo il governo locale l’edificio non era una chiesa, ma una costruzione illegale. (V. il vedeo: Violent Crackdown to Shanxi Church).
Questo ennesimo attacco alla libertà religiosa è avvenuto il 13 settembre scorso alle 3 di notte, a Linfeng, nella contea di Fushan. Secondo testimonianze raccolte dalla China Aid Association, durante la notte, almeno 400 poliziotti e persone con una fascia rossa al braccio sono entrate nell’edificio che serviva come cappella, all’interno di una fabbrica di scarpe e vestiti (la Good News Cloth Shoes Factory). Con l’aiuto di due bolldozer hanno iniziato a distruggere la costruzione, mentre i poliziotti usando mattoni e altri utensili hanno cominciato a colpire i fedeli lì presenti, rimasti a dormire nell’edificio in costruzione per evitarne la sua distruzione. In un’ora, almeno 10 persone sono rimaste ferite in modo grave, altre hanno perso conoscenza e sono state portate in ospedale. Secondo testimoni, i medici del pronto soccorso hanno ricevuto dalle autorità l’ordine di ritardare i soccorsi e la proibizione di fare trasfusioni di sangue.
Le violenze sono durate per ore. I poliziotti hanno abbandonato l’area solo alle prime luci dell’alba, lasciando almeno 100 feriti. L’edificio della cappella e altre costruzioni della fabbrica sono stati ridotti in macerie. Mobili, bibbie, cellulari e soldi dei fedeli sono stati distrutti o rubati. Uno dei fedeli ha commentato che la scena “è peggio del terremoto del Sichuan”.
In Cina la libertà di culto è permessa solo in edifici e con personale registrato presso il ministero degli affari religiosi. Preghiere e servizi religiosi fatti in luoghi non registrati sono illegali. Ma molti cattolici e protestanti preferiscono questo rischio al controllo asfissiante delle loro attività praticate dalle associazioni patriottiche. Talvolta le comunità protestanti chiedono il riconoscimento alle autorità e il permesso di costruire una chiesa, ma i governi locali glieli rifiutano.
Dal 2007 è in atto in Cina una campagna contro le comunità protestanti sotterranee che, secondo le stime più sobrie, radunano oltre 50 milioni di fedeli. La campagna prevede o l’assorbimento delle comunità nel Movimento delle tre autonomie, che raccoglie le comunità protestanti ufficiali e controllate dal governo, o la soppressione (v. Documento segreto del Partito per “normalizzare” i cristiani protestanti cinesi).
10/01/2018 13:21