Chiesa pakistana condanna l’attentato a Lahore
Lahore (AsiaNews) – Le forze di sicurezza pakistane hanno ripreso il controllo dell'accademia della polizia di Lahore, assaltata nella mattinata da un commando di jihadisti. Le immagini televisive hanno mostrato un gruppo di poliziotti che, dal tetto dell'edificio, agitavano le mani e sventolavano dei drappi in segno di vittoria. La Chiesa cattolica del Pakistan, intano, condanna senza mezzi termini l’attentato: Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione nazionale di Giustizia e Pace, parla di un gesto “molto triste” e spiega che la “questione legata all’estremismo nel Paese non è stata sinora affrontata in maniera adeguata”.
Alle prime luci dell’alba un commando ha aperto il fuoco contro la Manawan Police Training Center, accademia di polizia nei sobborghi di Lahore, capitale del Punjab. Le ultime fonti parlano di 40 morti e 90 feriti, ma il numero delle vittime è forse maggiore.
“Il governo – commenta Peter Jacob ad AsiaNews – cerca di fare del proprio meglio, ma sono necessarie ulteriori riforme per migliorare la legge e l’ordine nel Paese”. L’attivista sottolinea l’importanza di una politica che “focalizzi l’attenzione sulla questione legata all’estremismo”, che necessita di “risposte più dure”. Al momento vi sono ancora “falle nel sistema di sicurezza” ed è evidente “la mancanza di un addestramento adeguato”, elementi che favoriscono il susseguirsi di attacchi. “Tutta la nazione deve essere unita nella lotta volta a sradicare l’estremismo”.
Nel frattempo le autorità hanno imposto il coprifuoco nell’area. Le forze dell’ordine hanno lanciato un’offensiva contro i terroristi, asserragliati all’interno del centro di addestramento, e la popolazione è invitata a restare al sicuro nelle proprie abitazioni.
I Rangers pakistani e la polizia del Punjab hanno fatto irruzione all’interno dell’edificio, avviando le operazioni di evacuazione del personale. Non sono ancora giunte rivendicazioni per l’attentato, ma il governo punta il dito contro “milizie estremiste del jihad” che si avvalgono della collaborazione di “combattenti provenienti dall’estero”. Rehman Malik, consigliere del Ministero degli interni, spiega che l’attacco è stato portato da “elementi che vogliono destabilizzare il Paese”.
Secondo un superstite il commando è composto da almeno 15 o 20 terroristi. “Siamo stati attaccati con un lancio di bombe – riferisce Mohammad Asif, uno dei poliziotti feriti nell’attacco. Siamo stati circondai da una spessa coltre di fumo. Abbiamo iniziato a correre in tutte le direzioni presi dal panico”. Egli aggiunge che gli attentatori erano “giovani e barbuti”.
26/07/2018 14:27