09/06/2006, 00.00
INDONESIA
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Chiesa indonesiana: oltre 100 mila dollari per i terremotati di Java

Il Centro di crisi della Conferenza episcopale indonesiana, in prima fila negli aiuti, dichiara "al termine"  la fase emergenza nelle zone di Yogyakarta. Il direttore: "Orgoglioso della risposta delle varie comunità". Solo dall'Indonesia oltre 100 mila dollari in poco più di 10 giorni.

Yogyakarta (AsiaNews) – Siamo alla fine del periodo d'emergenza per gli aiuti ai sopravvissuti del terremoto a Java. Lo riferisce il direttore del Centro di crisi della Conferenza episcopale indonesiana (KWI), p. Ignatius Ismartono, "orgoglioso" del lavoro svolto dai volontari e della grande risposta di aiuti ricevuta dagli indonesiani. I numeri parlano chiaro: in poco più di 10 giorni la campagna di soccorso lanciata dal Centro ha raccolto per l'esattezza 100.500 dollari Usa, "tutti provenienti dall'Indonesia". Scarsi, invece, gli aiuti dall'estero. "E sono solo le offerte giunte alla nostra Conferenza episcopale", specifica il sacerdote gesuita. "La KWI - spiega - non è l'unico canale di aiuti, anzi. Chi si è mobilitato di più finora sono le parrocchie di Java, la diocesi di Semarang e quella di Jakarta, che continuano a raccogliere vestiti, cibo e tende".

Ogni notte le squadre del Centro di crisi inviano un camion alle zone colpite nei dintorni di Yogyakarta. I sopravvissuti al sisma, che il 27 maggio ha ucciso quasi 6 mila persone, hanno ancora bisogno di tende. "Qui - racconta p. Ismartono – si continuano a togliere macerie, chi può vive nelle tende, molti continuano a rimanere all'aperto e nessuno vuole entrare in edifici di muratura per paura di nuove scosse".

"La fase emergenza nei distretti intorno a Yogyakarta volge al termine - conclude il sacerdote - e ci apprestiamo ad entrare nella cosiddetta 'post-emergenza': avremo bisogno di materiale per ricostruire le case e abbiamo già iniziato a comprare qualcosa nelle cittadine vicine piuttosto che a Jakarta, dove i prezzi sono molto più alti. Passo successivo, prima della ricostruzione vera e propria, sarà potenziare le strutture ancora in piedi, e per quanto riguarda la popolazione rivolgersi ai più bisognosi tra le vittime; ad esempio procurandoci sedie a rotelle e stampelle per i disabili".

Una nuova emergenza sfollati, nelle ultime 72 ore, è stata provocata dall'evacuazione di oltre 15 mila persone dalla zona circostante il grande vulcano Merapi, vicino all'epicentro del terremoto di maggio sull'isola di Java. Grandi nuvole di gas incandescente e cenere hanno annunciato l'intensificazione dell'attività vulcanica creando il panico tra gli abitanti.

 

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