27/07/2007, 00.00
FILIPPINE
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Chiesa cattolica e governo uniti per combattere la pedo-pornografia

di Santosh Digal
Il governo ha disposto la “tolleranza zero” contro la diffusione di materiale pornografico. Chiesto l’aiuto della Chiesa cattolica per promuovere una campagna di prevenzione contro le violenze sui minori e di educazione dei giovani.

Manila (AsiaNews) – Il governo filippino chiede aiuto alla Chiesa cattolica nella lotta contro la pornografia minorile: l’Optical Media Board (OMB), ente governativo creato in seguito alla legge sui media e la loro regolamentazione promulgata nel 2003, ha chiesto l’intervento dei cattolici per frenare la piaga della pedo-pornografia, della diffusione di film o videogiochi violenti e la continua crescita di reati a sfondo sessuale, molti dei quali si consumano proprio all’interno dell’ambiente domestico.

Ieri a Manila si è tenuto un incontro a due fra Eduardo Manzano, presidente dell’OMB e il portavoce della conferenza episcopale filippina (CBCP), mons. Pedro Quintorio III: la Chiesa ha ribadito “il pieno appoggio nella lotta contro la pornografia e la pirateria”, altra questione di interesse per il Paese. Recenti ispezioni di membri dell’OMB in 5 centri commerciali di Manila hanno portato al sequestro di diverso materiale contraffatto: in particolare dvd, cd musicali, videogiochi delle principali marche, software per pc, mp3 e materiale a carattere pornografico per un valore complessivo di 1milione 650 mila pesos (36mila dollari). Il 22 luglio una retata in un centro commerciale di Mandaluyong – uno dei municipi del distretto di Manila – ha permesso il ritrovamento di 50 sacchi, contenenti 15mila pezzi, di materiale audiovisivo pornografico contraffatto (la cui vendita, tra l’altro, è vietato per legge).

Il giro di vite degli ultimi giorni si inserisce in un quadro più ampio di lotta contro “il vizio e l’immoralità, dilagante in particolare fra i giovani”: Alfredo Lim, sindaco di Manila, ha di recente proibito l’uso di videogiochi durante le lezioni, oltre al divieto di accesso in sale giochi limitrofe a scuole, college e università, mentre cresce l’allarme fra i più piccoli perché “già dall’età di 5 anni dimostrano troppa familiarità e dimestichezza con il sesso e l’atto sessuale”. Sotto accusa anche siti web e riviste pornografiche, programmi tv che mostrano donne in abiti “fin troppo lascivi”, film e fumetti hard.

Dati statistici relativi al 2006 mostrano la gravità del problema: 1699 i casi di stupro a danni di bambini (193 dei quali consumati fra le mura domestiche e incestuosi), 118 i tentativi di violenza e 591 i casi di atti di libidine. Dati leggermente inferiori a quelli dell’anno precedente, ma che destano sempre motivo di preoccupazione. Così come desta preoccupazione la violenza minorile: tra gennaio e settembre del 2006 circa 150 casi di violenza sessuale hanno visto come “protagonisti” dei minori, 12 i casi di tentata violenza.

 

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