Chengde: ordinazione episcopale illegittima, la prima dopo 4 anni
di Zhen Yuan
Il vicepresidente dell’Associazione patriottica ignora il veto del Vaticano. Molti vescovi subiscono pressioni per partecipare all’ordinazione. Tre prelati sono stati sequestrati. Per i fedeli della nuova diocesi l’ordinazione contro il volere della Santa Sede “è una bomba”. Il nuovo vescovo è vicino al governo, ma lontano dalla Chiesa locale e universale.
Pechino (AsiaNews) – Il vice-presidente dell’Associazione Patriottica, Liu Bainain ha confermato ai media che l’ordinazione di p. Giuseppe Guo Jincai a vescovo di Chengde (Hebei) avverrà domani 20 novembre. L’ordinazione del sacerdote 42enne, la prima in questi ultimi quattro anni, e l’obbligo per alcuni vescovi a parteciparvi sono stati criticati ieri dal Vaticano, come “gravi violazioni alla libertà di religione e di coscienza” e “dannosa” alle relazioni costruttive fra Cina e Santa Sede.
Liu Bainian ha dichiarato che l’ordinazione viene fatta “per il bene della Chiesa”. All’Associated Press ha spiegato che “abbiamo aspettato per due anni [l’opinione del Vaticano] e non possiamo aspettare più… Se questo danneggerà i rapporti fra Cina e Vaticano, questo non è un problema che ci riguarda”.
Al Sing Tao di Hong Kong Liu ha detto che per lui la risposta della Santa Sede e l’approvazione dell’ordinazione di Guo “non era chiara”, dato che Cina e Vaticano non hanno relazioni diplomatiche e che non era a conoscenza delle intenzioni della Santa Sede.
La Sala stampa vaticana ha diffuso ieri una dichiarazione in cui si afferma che l’ordinazione di p. Guo non è approvata dalla Santa Sede e perciò, se avviene, è illegittima.
P. Guo, nativo di Chengde, ha studiato nel seminario dell’Hebei fino al 1992. Oggi è vice segretario generale dell’Associazione patriottica nazionale, vicedirettore dell’Associazione cattolica per l’amicizia internazionale e deputato dell’Assemblea nazionale del popolo.
La diocesi di Chengde è stata fondata dal governo cinese nel maggio 2010, per far coincidere le diocesi con le strutture amministrative provinciali. Nell’annuario vaticano la diocesi è quella di Jehol. P. Guo sarà il primo vescovo della nuova diocesi che conta 20 mila fedeli, sei sacerdoti e 15 suore.
Nel marzo scorso il Vaticano ha dato indicazioni ai vescovi in comunione col papa di non partecipare a gesti (come assemblee o ordinazioni episcopali) che sono in contraddizione con la comunione con il pontefice.
Secondo fonti di AsiaNews, diversi vescovi legittimi subiscono pressioni per farli partecipare all’ordinazione di domani e almeno tre vescovi sono stati sequestrati con la forza per obbligarli al gesto.
Nei giorni scorsi mons. Paolo Pei Junmin di Liaoning era nella diocesi di Chifeng (Mongolia Interna) per ordinare alcuni sacerdoti. Il 17 novembre, membri dell’Ufficio affari religiosi del Liaoning hanno cominciato a telefonargli per spingerlo a partecipare all’ordinazione di Chengde, ma mons. Pei ha rifiutato. Quella notte stessa, i rappresentanti del governo sono arrivati a Chifeng, nell’hotel dove stava mons. Pei. Le fonti di AsiaNews dicono che il vescovo “è sotto enormi pressioni e difficoltà”. Anche mons. Li Liangui di Cangzhou e mons. Feng Xinmao di Hengshui sono stati sequestrati da rapresentanti del governo per obbligarli ad ordinare il nuovo vescovo di Chengde.
Un cattolico di Hengshui ha detto ad AsiaNews che mons. Feng è scomparso dal 14 novembre scorso. “Uno dei nostro sacerdoti – ha continuato – è riuscito a telefonare a mons. Feng, che gli ha detto di essere stato preso dai membri dell’Ufficio affari religiosi e stava discutendo con loro per non partecipare all’ordinazione di Chengde. Fino ad oggi non abbiamo altre notizie su di lui”.
Altre fonti dell’Hebei confermano ad AsiaNews che mons. Li è stato preso alcuni giorni fa da rappresentanti governativi e da allora non hanno più notizie.
Secondo fonti raggiunte da AsiaNews, i cattolici di Chengde sono “nervosi e confusi. Questa ordinazione è molto misteriosa. Non c’è nessun annuncio di data, luogo, vescovi ordinanti. I sacerdoti locali sono inavvicinabili e hanno spento i loro telefonini o non rispondono”.
“Il fatto che l’ordinazione non sia approvata dalla Santa Sede – continuano – è come una bomba per i fedeli”: alcuni vogliono fuggire da Chengde, per non parteciparvi; altri sono preoccupati perché il nuovo vescovo sembra troppo vicino al governo e all’Associazione patriottica, ma distante dalla Chiesa locale e universale.
Un non cattolico dell’Hebei fa notare che nella società cinese vi è un grande bisogno di religione ed è triste che i cattolici vengano costretti a questa instabilità e insicurezza.
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