Cheney in Georgia, Azerbaigian e Ucraina per rinsaldare alleanze contrastate
Tbilisi (AsiaNews/Agenzie) – Il vicepresidente Usa Dick Cheney è oggi in Georgia dopo essere stato ieri in Azerbaigian, nel suo viaggio per rinsaldare i legami con i 2 Stati, essenziali per la politica energetica occidentale.
A Tbilisi Cheney ha definito "illegittima" l'azione russa, ha avanzato dubbi sulla "affidabilità" di Mosca come partner internazionale e ha ribadito il sostegno a "una giovane coraggiosa democrazia". Parlando da Washington aveva già annunciato aiuti a Tbilisi per un miliardo di dollari per la ricostruzione, anche se esperti ritengono probabile che a porte chiuse offra aiuti anche militari. Intanto domani inizia a Mosca l’incontro dell’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva, tra Russia e le 6 repubbliche ex sovietiche di Armenia, Bielorussia, Kirghizistan. Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan: si prevede che il presidente russo Dmitry Medvedev chieda loro di riconoscere l’indipendenza di Sud Ossezia e Abkhazia, coma Mosca ha già fatto.
Ma essenziale è considerato l’incontro che Cheney ha avuto ieri con il presidente atzero Ilham Aliyev, al termine del quale ha assicurato “alla popolazione dell’Azerbaigian” che “gli Stati Uniti hanno un profondo e fermo interesse al loro benessere e sicurezza”.
Baku (nella foto) è necessaria per il piano di Usa ed Europa di una rete di oleodotti che aggirino il sistema sovietico. L’Azerbaigian ha una posizione strategica sul Mar Caspio, tra Russia e Iran e di fronte al Turkmenistan e ogni giorno pompa un milione di barili di petrolio (circa l’1% della produzione mondiale) e li convoglia per oleodotto attraverso la Georgia fino al porto turco di Ceyhan. Ma Baku è oggi vulnerabile a un intervento russo simile a quello in Georgia: ad esempio a sostegno delle rivendicazioni autonomiste della regione del Nagorno-Karabakh, non dissimili da quelle di Sud Ossezia e Abkhazia in Georgia, ed esperti ritengono che chieda a Washington garanzie per la sua sicurezza. Dopo l’inizio del conflitto, parte del petrolio è stato diretto in Russia anziché a Ceyhan, giustificandolo con lo stato di guerra. Sempre per Azerbaigian e Georgia vorrebbe passare l’oleodotto Nabucco, voluto dall’Unione europea per portare petrolio e gas dall’Asia centrale. Baku finora ha voluto restare neutrale tra Russia e Usa, ma i recenti avvenimenti potrebbero indurla a schierarsi con più decisione.
Stasera Cheney sarà in Ucraina a Kyev, dove domani incontrerà il presidente Victor Yushchenko e la premier Yulia Tymoshenko, prima di volare in Italia per un forum economico. Avrà così incontrato 3 Stati che di recente si sono molto avvicinati all’Occidente e su cui Mosca esercita ora le maggiori pressioni. (PB)