Chen Shuibian non cambierà lo status di Taiwan, ma difende la democrazia
Taipei (AsiaNews/Agenzie) Si è svolta oggi la cerimonia d'inaugurazione del secondo mandato presidenziale di Chen Shuibian, alla quale hanno partecipato anche diplomatici stranieri. Nel suo discorso, Chen ha rassicurato Cina e Stati Uniti che manterrà l'impegno di non cambiare lo status quo dell'isola, dichiarando l'indipendenza. "Oggi vorrei riaffermare le promesse e i principi del mio discorso inaugurale del 2000 [in occasione della prima elezione a presidente, ndr]. Questo impegno è stato onorato non è cambiato negli scorsi 4 anni, né cambierà nei prossimi 4". Il presidente taiwanese ha definito una sua "responsabilità storica" la stesura di una nuova costituzione entro il 2008 per promuovere la democrazia, escludendo fini indipendentisti di cui la Cina lo accusa.
Abbandonati i toni accesi, ma mai remissivo, Chen ha però invitato "l'altra sponda" a un assunzione di responsabilità nelle relazioni tra le "due Cine", avvisandola che si impegnerà a garantire sicurezza e dignità al popolo taiwanese, anche con un rafforzamento militare.
Premettendo che "i popoli di entrambe le sponde condividono una comune eredità ancestrale, culturale e storica", il presidente si rivolge alla Cina: "Le autorità di Pechino devono comprendere la profonda convinzione del popolo di Taiwan di lottare per la democrazia, amare la pace, realizzare i propri sogni liberi dalle minacce, abbracciare il progresso. Ma se l'altra sponda è incapace di comprendere che questa è l'onesta e semplice aspirazione di 23 milioni di taiwanesi, se continua a minacciare Taiwan con la forza militare, se persiste nell'isolare Taiwan dal punto di vista diplomatico, se continua nei suoi sforzi irrazionali a impedire la giusta partecipazione nel consesso internazionale, tutto ciò servirà solo a allontanare di più i cuori dei taiwanesi e a una più grande divisione nello stretto".
Chen cita il recente allargamento dell'UE, che "è riuscita a integrare i comuni interessi dei popoli dell'Europa", come esempio di una nuova tendenza a ripensare il concetto di sovranità nazionale e confine territoriale. "Taiwan è una società totalmente libera e democratica. Né un singolo individuo né un partito possono fare l'ultima scelta per il popolo. Se entrambe le sponde hanno la volontà di creare un ambiente basato su uno 'sviluppo pacifico' e una 'libertà di scelta', Taiwan e la Cina possono cercare di stabilire qualsiasi tipo di relazioni". (ThR)