26/03/2025, 09.10
ASIA TODAY
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'Cessate il fuoco tra Mosca e Kiev nel Mar Nero'. Ma i bombardamenti continuano

Le notizie di oggi: 18 morti negli incendi boschivi che affliggono da giorni la Corea del Sud. Sui social network i video della protesta contro Hamas di centinaia di palestinesi di Gaza. Polemiche in Papua Nuova Guinea per una sospensione temporanea di Facebook per "misure di sicurezza". Film di una regista anglo-indiana bloccato dalla censura a Delhi per "la rappresentazione negativa della polizia".

RUSSIA-UCRAINA

Russia e Ucraina hanno concordato un cessate il fuoco navale nel Mar Nero in accordi separati con gli Stati Uniti, dopo tre giorni di colloqui di pace in Arabia Saudita. Washington ha dichiarato che tutte le parti continueranno a lavorare per una “pace durevole e duratura” nelle dichiarazioni di annuncio degli accordi, che mirano a riaprire un'importante rotta commerciale. Da parte sua la Russia ha dichiarato che il cessate il fuoco navale entrerà in vigore solo dopo la revoca di una serie di sanzioni contro il suo commercio di prodotti alimentari e fertilizzanti. Nel frattempo Mosca ha lanciato un attacco notturno con i droni contro il porto ucraino di Mykolaiv, che fornisce al Paese l'accesso al Mar Nero, e ha colpito Kryvyi Rih in quello che i funzionari ucraini hanno dichiarato essere il più grande attacco con i droni della guerra contro la città.

COREA DEL SUD

Il bilancio delle vittime di un'ondata di incendi che sta devastato la regione sudorientale della Corea del Sud è salito a 18 morti e una persona dispersa. Gli incendi, iniziati venerdì scorso nella contea di Sancheong, nella provincia di South Gyeongsang, si sono diffusi nella vicina Uiseong e si sono spinti fino alle province di Andong, Cheongsong, Yeongyang e Yeongdeok, alimentati da venti forti e secchi.

GAZA-ISRAELE

Centinaia di palestinesi hanno manifestato ieri contro Hamas nel nord di Gaza, in quella che è apparsa come la più grande protesta contro il gruppo dagli attacchi a Israele del 7 ottobre 2023. Un video circolato sui social network ha mostrato una folla che marciava per le strade di Beit Lahia scandendo slogan come “Per l'amor di Dio, fuori Hamas”, “Hamas terroristi” e “Vogliamo la fine della guerra”. Fonti locali hanno fatto sapere che la folla è stata dispersa dai miliziani, come sempre avvenuto da anni a questa parte per le manifestazioni di dissenso a Gaza.

PAPUA NUOVA GUINEA

Un blocco temporaneo di Facebook ha creato scompiglio negli ultimi due giorni in Papua Nuova Guinea. Le autorità inizialmente lo avevano definito un “test” per limitare i discorsi d'odio, la disinformazione e la pornografia; oggi - revocando la misura - il capo della polizia l’aveva collegata a “un’operazione anti-terrorismo”. Facebook è il più popolare social network nel Paese con più di 1,3 milioni di utenti, tra cui anche molte piccole imprese che lo utilizzano per promuovere le proprie attività commerciali.

TAIWAN-CINA

L’influencer cinese Liu Zhenya ha lasciato Taiwan dopo che il suo permesso di soggiorno è stato revocato per aver sostenuto su Douyin - la versione cinese di Tik Tok - che la Cina dovrebbe unificare l'isola con mezzi militari. Oltre a lei altri due influencer cinesi sono finiti nel mirino del governo di Taiwan per lo stesso motivo. In risposta a queste misure prese da Taipei, Pechino ha aperto un indirizzo e-mail dedicato per l'invio di informazioni su individui o gruppi che ostacolerebbero i legami pacifici tra le due sponde dello Stretto o minerebbero i passi verso la riunificazione.

INDIA

Il film della regista anglo-indiana Sandhya Suri, Santosh, presentato agli Oscar dal Regno Unito, è stato bloccato in India dalla Central Board of Film Certification che ha contestato la “rappresentazione negativa della polizia” del film. Santosh è ambientato nell'India rurale e vede protagonista Shahana Goswami nel ruolo di una vedova che eredita il posto di agente di polizia del defunto marito e deve indagare sullo stupro e l'omicidio di una ragazza dalit. Al quotidiano britannico Guardian la regista Suri ha raccontato di aver ricevuto dalla commissione “una lista di tagli radicali così lunga e ampia da renderne impossibile l’attuazione”.

IRAN-ARMENIA

Il ministro degli esteri dell’Iran, Seydi Abbas Arakchi, si è recato in visita a Erevan, dove ha incontrato il suo omologo Ararat Mirzoyan per discutere della riapertura delle frontiere e delle relazioni commerciali tra Iran e Armenia, oltre ad altri progetti di collaborazione. Arakchi ha presentato nella capitale armena il suo libro “La forza delle trattative”.

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