Cessate il fuoco e una forza internazionale in Libano le richieste del vertice di Roma
Roma (AsiaNews) Ottenere "con la massima urgenza" un cessate il fuoco, che consenta un intervento umanitario, il dispiegamento di una forza internazionale, l'aiuto al Libano sia per aiutarlo nella ricostruzione che per permettergli il controllo effettivo di tutto il suo territorio, formula dietro alla quale si nasconde la questione del disarmo di Hezbollah. Sembrano questi i punti fondamentali sui quali i partecipanti alla conferenza internazionale di Roma sul Libano hanno raggiunto un accordo, secondo la dichiarazione congiunta della copresidenza italo-americana approvata da tutti i Paesi e le istituzioni che hanno partecipato ai lavori.
Dal canto suo, il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha annunciato che chiederà al Consiglio di sicurezza "di intervenire per un cessate il fuoco nella crisi israelo-libanese". "Bisogna dare al Libano il tempo e lo spazio per espandere la sua autorità su tutto il Paese" ha aggiunto Annan, secondo il quale, per trovare una soluzione alla crisi è importante "lavorare con tutti i Paesi della regione e quindi anche con l'Iran e la Siria".
Accanto alle conclusioni della conferenza, l'annuncio che i ministri degli Esteri dell'Unione Europea dedicheranno alla situazione libanese una riunione straordinaria, convocata per martedì prossimo, primo agosto. E anche l'Organizzazione della conferenza islamica (Oci) ha annunciato che al più presto, forse già la settimana prossima ha intenzione di organizzare un incontro dedicato al Libano e di chiedere un immediato cessate il fuoco.
Il vertice di Roma, si legge nella dichiarazione finale, ha espresso "profonda preoccupazione per la situazione in Libano e per la violenza in Medio Oriente" e "determinazione a lavorare immediatamente per raggiungere un cessate il fuoco" che deve essere "sostenibile e permanente". La conferenza, inoltre, spinge affinché "una forza internazionale sia urgentemente autorizzata sotto il mandato dell' Onu" e ha discusso "passi concreti per permettere al Libano il controllo totale ed effettivo su tutto il suo territorio". La Conferenza ha infine raggiunto un accordo per convocare al più presto una Conferenza internazionale dei donatori che vogliono aiutare il Libano che, finora, ha avuto danni per due miliardi di dollari.
"Alcuni progressi" sono stati raggiunti, ha commentato il primo ministro libanese Fouad
Siniora, ma, ha aggiunto, "molto resta da fare".
Sarà dunque il Consiglio di sicurezza a chiedere l'immediato cessate il fuoco in Libano, primo passo necessario per condurre le indifferibili azioni di intervento umanitario e predisporre lo spiegamento di una forza internazionale di separazione, che permetterebbe al Libano di avere un pieno controllo su tutto il suo territorio e di avviare un vero processo di pace, per il quale è necessario coinvolgere anche Siria ed Iran. Messo sul tavolo da Kofi Annan, il coinvolgimento dei Paesi sostenitori di Hezbollah è stato in qualche modo accettato anche dalla Rice, che durante il suo giro in Medio Oriente aveva evitato di andare sia a Teheran che a Damasco. "La Siria ha una responsabilità" nella situazione attuale, ha detto oggi il capo della diplomazia americana, che si è detta "profondamente preoccupata" per il ruolo dell'Iran, aggiungendo di credere nel ruolo che Arabia Saudita, Giordania e la Siria stessa possono avere nel convincere l'Iran a non "usare forze estremiste". "È tempo che tutti facciano le loro scelte" sul cosa fare in Medio Oriente, dove "non si può tornare allo statu quo precedente".
All'aeroporto di Beirut, intanto, è potuto arrivare un C130 giordano che ha portato aiuti, mentre da Teheran si annuncia la partenza di "studenti" in aiuto a Hezbollah.