08/03/2007, 00.00
IRAQ
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Cercando la riconciliazione nazionale, Baghdad offre lavoro ai funzionari di Saddam

Il governo iracheno tenta in ogni modo di coinvolgere gli ex leader di Saddam nel processo politico: agli impiegati degli organismi smantellati dagli Usa nel 2003 viene offerto un nuovo lavoro o la possibilità di andare in pensione. Per mediare con i baathisti fuggiti dal Paese si chiede aiuto alla Siria. Ma forse è troppo tardi.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Il governo iracheno procede nel tentativo di reintegrare nelle strutture politiche e militari del Paese gli ex baathisti e funzionari di Saddam, destituiti e costretti alla fuga dopo la caduta del dittatore nel 2003. Nel generale sforzo di arrivare alla “riconciliazione nazionale” rientra anche la richiesta alla Siria di mediare con gli ex baathisti presenti sul suo territorio, affinché siedano ad un tavolo di colloqui.
 
A quanto riporta la stampa locale, il vice presidente iracheno Tareq al-Hashemi ha avanzato la proposta nella sua recente visita a Damasco. In Siria vi sono circa 300 ex alti ufficiali dell’esercito iracheno, che detenevano posizioni influenti durante il passato regime. Alcuni di loro erano anche esponenti di spicco del partito Baath di Saddam Hussein.
 
Il progetto di riconciliazione prevede che i funzionari di corpi governativi, civili o militari, cancellati con l’invasione Usa vengano di nuovo assunti dallo Stato. Gli ex dipendenti possono anche scegliere semplicemente di andare in pensione. Come ha dichiarato il ministro della Sicurezza nazionale, Shirwan al Waili, l’Iraq ha bisogno degli ex generali e degli uomini di intelligence. Il ministro ha definito “errata”, infatti, la decisione di smantellare tutte le organizzazioni di sicurezza di Saddam. “Non tutti hanno le mani sporche di sangue – aggiunge Waili – molti sono professionisti che avrebbero potuto fornire un grande aiuto”. Stessa considerazione esprimo numerosi analisti, con toni più scettici: “Ormai è troppo tardi per riportare nel processo politico gli oppositori dell'attuale governo”. “Nel 2003 - sottolineano -  migliaia di professionisti militari e di intelligence, nonché padri di famiglia si sono ritrovati senza lavoro, hanno visto gettate al vento le loro capacità e per sopravvivere hanno dovuto ‘riconvertirsi’, che per lo più significa unirsi alle fila dei militanti e del terrorismo”. 
 
Dopo la caduta di Saddam gli Stati Uniti hanno smantellato in tutto 18 istituzioni, tra cui l’esercito, il partito Baath, l’apparato di sicurezza, polizia e Guardie repubblicane. Sotto Saddam erano 200mial gli iracheni impiegati solo nel solo settore sicurezza.
 
 
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