17/10/2024, 12.00
SRI LANKA
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Centri di truffe online anche nello Sri Lanka: arresti di cinesi, indiani e thailandesi

di Arundathie Abeysinghe

Le retate nella provincia occidentale del Criminal Investigation Department (CID) hanno portato alla luce un sistema che si appoggia a hotel e strutture private, secondo lo stesso schema presente in diversi Paesi del Sud-est asiatico. Le frodi più diffuse sono finanziare e d'investimento. 

Colombo (AsiaNews) - Il fenomeno degli hub specializzati in truffe online - diffuso ampiamente nel sud-est asiatico (soprattutto in Laos, Cambogia e Myanmar, secondo il primo rapporto Onu del 2023) - si sta rapidamente diffondendo anche nello Sri Lanka. I centri sono conosciuti come scam camp (campi delle truffe): la loro esistenza nel Paese insulare è venuta alla luce quest’anno, in seguito a diverse retate in hotel e strutture private. Secondo le autorità di polizia, la diffusione di questo fenomeno potrebbe avere gravi ripercussioni sul sistema bancario, in quanto si tratta di un settore molto redditizio. Lo Sri Lanka è diventato una destinazione attraente per le reti criminali internazionali, che adescano giovani - specialmente migranti irregolari cinesi, indiani e thailandesi - facendo loro credere di candidarsi per lavori legittimi.

Secondo il portavoce della polizia, il vice ispettore generale del Criminal Investigation Department (CID) Nihal Thalduwa, “nelle scorse settimane sono stati effettuati una serie di importanti raid di polizia nella provincia Occidentale e sono stati arrestati circa 200 stranieri, rivelando la natura diffusa del problema”. La maggior parte degli arrestati è di nazionalità cinese. Tra gli arrestati figurano anche diversi cittadini indiani e thailandesi. “La Kandy Range Crime Investigation Unit ha arrestato 114 cittadini cinesi sospettati di essere coinvolti in truffe finanziarie online dopo aver fatto irruzione in un hotel di Kundasale, a Kandy”, ha continuato il vice ispettore.

“Durante il raid, la polizia ha sequestrato oltre 100 computer e circa 300 telefoni cellulari in possesso dei sospetti. I cittadini cinesi, tra cui 20 donne, avevano affittato 47 stanze dell'hotel quando la polizia ha fatto irruzione”, ha spiegato. Secondo la DIG Thalduwa, da questi campi sono stati perpetrati diversi tipi di truffe: la più comune è la “truffa dell'investimento”, operata attraverso i social media, in cui le vittime vengono convinte a finanziare falsi progetti. Appena la vittima invia ai truffatori il denaro, questi di solito trasferiscono i fondi all'estero.

Alti funzionari del CID hanno rivelato ad AsiaNews che domenica 6 ottobre “il CID ha fatto irruzione in un hotel e in una struttura privata ad Hanwella, Gampaha, in seguito a una soffiata secondo cui un gruppo di stranieri alloggiava in questi luoghi e stava portando avanti truffe finanziarie attraverso i social media e al telefono”. Sarebbero 40 gli arresti di stranieri, sia uomini che donne, nelle due località: 30 cinesi, quattro indiani e sei thailandesi. Nel frattempo, gli investigatori hanno anche sequestrato 499 telefoni cellulari, 24 computer portatili e 29 computer desktop che si sospetta siano stati utilizzati per compiere le truffe.

Lunedì 7 ottobre, 19 cittadini cinesi sono stati presi in custodia nella località di Nawala, a Colombo. Martedì 8, gli agenti della stazione di polizia di Panadura Nord hanno arrestato 20 cittadini cinesi che soggiornavano in un hotel di Gorakana con l'accusa di non possedere visti validi per rimanere nel Paese. Tra gli oggetti sequestrati sul posto c'erano 442 telefoni cellulari, 19 computer portatili, tre computer fissi, due videocamere e 115 schede sim.

Attualmente, il CID sta indagando per stabilire se ci sia un legame tra gli stranieri arrestati nelle aree di Hanwella e Gampaha e quelli presi in custodia durante i successivi raid. Gli investigatori stanno anche verificando se questi gruppi siano coinvolti nei recenti episodi di truffe finanziarie ai danni di clienti di diverse banche del Paese, che hanno visto i truffatori rubare le One Time Password (OTP) dei clienti, fornite dalle banche.

"Questi campi vengono gestiti da piccoli hotel e strutture commerciali private, poiché i truffatori tendono a cercare strutture con un numero ridotto di personale. Affittano l'intero posto per un periodo prolungato e pagano più del prezzo di mercato per convincere i proprietari", apprende AsiaNews. Le indagini hanno rivelato che questi truffatori hanno preso di mira vittime in Indonesia, Thailandia e Cina, oltre che in alcuni Paesi dell'Asia meridionale.

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