Cautela intorno agli effetti della morte del mullah Dadullah
Kabul (AsiaNews) – “La maggioranza degli afghani non rimpiangerà il mullah Dadullah”, dicono a Kabul fonti di AsiaNews, mentre sulla vicenda governo centrale e stampa locale non esprimono commenti. I principali media afghani si limitano a dare la notizia in prima pagina e a ripercorrere cronologicamente la vita dell’“Al Zarqawi afghano”, ma sono per lo più assenti analisi e opinioni.
Il fatto è che l’uccisione del mullah Dadullah Akhund - dicono analisti contattati da AsiaNews in Afghanistan - apre a due possibili strade: “l’inasprimento del conflitto, con rappresaglie talebane per vendicare il loro comandante; oppure un incoraggiamento al processo di riconciliazione nazionale avviato con cautela da Kabul”. In questo senso – aggiungono - non mancano esponenti talebani che definiscono “inutile” perseverare nello scontro. “Ad ogni modo è ancora presto per fare previsioni – sottolineano – tanto più che la mente dei talebani, il mullah Omar, è ancora vivo e nascosto in Pakistan”.
La perdita di Dadullah è la più grave subita dagli studenti coranici dall'inizio della ribellione, nel 2001; si tratta di un colpo durissimo, ma non mortale per l’esercito talebano, già pronto a rimpiazzarlo. Il vice del mullah Omar è morto il 12 maggio in un’operazione congiunta delle forze NATO e di Kabul, nella provincia meridionale di Helmand. Lo ha reso noto ieri un portavoce dell’intelligence afghana. La NATO stessa in un comunicato ufficiale ha parlato in modo cauto di “serio colpo”, ma non certo di vittoria. In serata la tv al Jazira, citando fonti anonime dei taleban, riporta che il movimento ha ammesso la morte del mullah Dadullah. L'emittente ha anche annunciato che è già stato scelto il suo successore, senza per ora farne il nome.
Pashtun, 41 anni, originario di Kajaki (provincia di Helmand), formalmente Dadullah era incaricato per le operazioni di guerriglia nel sud dell'Afghanistan. Nel 1995 perse una gamba a causa di una mina a Herat. Nel 1998 gli venne affidata la campagna di conquista delle province centrali abitate dalla minoranza hazara, operazione in cui sterminò così tanti civili che il mullah Omar lo rimosse dall’incarico. Pochi mesi fa aveva dichiarato alla stampa di essere in contatto con Osama bin Laden, il quale sarebbe vivo e parteciperebbe alla pianificazione della jihad. Nel settembre 2006, Dadullah commentò anche la lezione del Papa a Regensburg, definendola la “prova che è in corso una crociata contro l’islam”.
07/09/2021 08:49
06/09/2021 12:53