Catturato l’uomo che ha incendiato la Grande porta meridionale di Seoul
E’ andato distrutto l’artistico soffitto di legno di quello che per i coreani è il “Tesoro nazionale numero 1”. Per ricostruirla serviranno tre anni di lavoro e 20 milioni di dollari. Ma il vero problema è che non ci sono i disegni originali.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – E’ stato identificato ed arrestato il responsabile dell’incendio che ieri ha semidistrutto la “Namdaemun”, la Grande porta meridionale di Seoul, il monumento antico di 610 anni, definito “Tesoro nazionale numero 1”.
A dare fuoco alla struttura, secondo la polizia, è stato un uomo di 70 anni del quale è stato reso noto solo il nome, Chae, e che è stato catturato nell’isola di Ganghwa, nell’estuario del fiume Han, ad ovest di Seoul.
Il dolore dei coreani per l’accaduto è stato sintetizzato dal presidente Roh Moo-hyun, che ha parlato di “indescrivibile dispiacere” ed ha definito la “Namdaemun” come “la nostra eredità, più significativa e simbolica di tutti le altre realtà culturali”.
In sé, l’antica porta della capitale è in pietra e non ha subito danni, ma era sormontata da un artistica struttura di travi di legno intrecciate che è andata distrutta. Il suo restauro, secondo le prime stime, dovrebbe durare tre anni ed avere un costo di più di 20 milioni di dollari. Il vero problema, però, è la possibilità di un restauro accurato. Il direttore generale del Museo nazionale ha spiegato che non solo “è veramente difficile procurarsi materiale della qualità” di quello distrutto, ma “non è reperibile il piano originale della porta, così la ricostruzione non potrà avere lo stesso livello”.
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