Cattolici vietnamiti: siamo cittadini del nostro Paese
Il vescovo ha poi aggiunto: “La Chiesa locale è esistita da sola con lo scopo e il modo di lavorare nella guida dello Spirito Santo. Tuttavia la nostra Chiesa ha fatto degli errori, ed è necessario riconoscere i peccati e rimediare. La missione della Chiesa è costruire la fede dei parrocchiani, aiutando i cattolici vietnamiti a leggere la Bibbia; partecipare alla messa; vivere in maniera umile, preservando un’esistenza virtuosa e la nostra fede”.
Mons. Cosma Hoang Van Dat, vescovo della diocesi di Bac Ninh e segretario generale della Conferenza episcopale vietnamita, è intervenuto il 24 novembre scorso all’Assemblea: “La nostra Chiesa vive e mantiene la fede tra il nostro popolo. I cattolici vietnamiti sono anche cittadini vietnamiti. Il nostro popolo ha contribuito allo sviluppo della nazione, in materia di cultura, istruzione, per la società e la difesa del Paese. In particolare i bravi pastori hanno consolidato e rafforzato la Chiesa del Vietnam nel contesto della società attuale. Abbiamo bisogno di avere dialogo e cooperazione con il governo. Soprattutto abbiamo fiducia nel Vaticano, e siamo in comunione con il Papa”.
La Chiesa in Vietnam ha spesso fronteggiato molte difficoltà. La storia della costruzione di una sua gerarchia nazionale ha attraversate tre grandi momenti nell’arco di 50 anni: dal 1954 al 1975, quando il Vietnam era diviso in nord e sud; dal 1975 al 1986, il tempo dell’unificazione e della costruzione del socialismo nell’intero Paese; dal 1986 a oggi, quando lo Stato ha aperto le porte per lo sviluppo di un’economia di mercato basata sull’orientamento del socialismo.
In questi 50 anni, le famiglie cattoliche hanno praticato una vita religiosa, per esempio leggendo la Parola di Dio e celebrando l’eucarestia. Attraverso una vita religiosa pubblica, parrocchiani e fedeli hanno costruito la pietà filiale con Dio, la comunione con i loro fratelli e sorelle, e la carità tra la gente.