Cattolici indonesiani raccolgono fondi su Facebook per curare i poveri
di Mathias Hariyadi
In due mesi una suora francescana, tramite il social network e una catena di mail, ha raccolto il denaro necessario a operare una giovane. La prima iniziativa risale al 2002, quando ha reperito i fondi per un intervento urgente a un giovane musulmano. Assistenza e aiuto abbracciano fedeli di ogni religione.
Jakarta (AsiaNews) – La perseveranza e l’impegno di una suora cattolica, che ha avviato una raccolta fondi attraverso una catena di mail e Facebook, ha permesso di trovare i soldi necessari per sottoporre a un delicato intervento chirurgico una donna povera e affetta da una grave patologia. Tuttavia, il gesto compiuto da suor Klara Duha, religiosa francescana, è solo un esempio dell’impegno del mondo cattolico a favore delle persone indigenti in Indonesia. E senza distinguere fra cristiani e musulmani, esso abbraccia fedeli di tutte le religioni.
Pur costituendo solo il 3% del totale della popolazione indonesiana – il Paese musulmano più popoloso al mondo – i cattolici hanno avviato diverse iniziative rivolte ai bisognosi, diventando un segno di speranza per quanti non hanno accesso al sistema sanitario. A Gungung Sitoli, nell’isola di Nias, provincia di North Sumatra, la suora francescana Klara Duha ha promosso e seguito di persona una raccolta fondi – durata circa due mesi – per reperire i soldi necessari all’operazione di una donna, affetta da “fistola retto-vaginale”. La malattia di Yarni Helawa è emersa durante la nascita del primo figlio. Il parto ha avuto delle complicazioni che hanno portato alla morte del bambino. Da quel momento la giovane donna ha avuto problemi, per la formazione di un buco fra il retto e la vagina; la disfunzione comporta seri problemi ed è guaribile solo con un intervento chirurgico.
La raccolta fondi promossa dalla suora e l’amicizia con Linda Nurtjahja Wijasa, attivista per i diritti umani della capitale, ha consentito attraverso mail e Facebook di raccogliere i fondi necessari per l’operazione, che si è svolta in una struttura di North Jakarta. L’intervento è stato eseguito con successo e ora la giovane donna ha recuperato “appieno” la funzione degli organi genitali.
“Come medico – commenta Linda Nurtjahja Wijasa – sono personalmente chiamata a praticare amore e carità verso gli altri. Vorrei condividere [amore e speranza], come siamo moralmente obbligati a fare in quanto cattolici”. La dottoressa ricorda il sostegno ricevuto dai colleghi degli ospedali cattolici Atma Jaya e Carolus e aggiunge: “mi ha toccato moltissimo l’interesse manifestato da dozzine di persone alla storia di Yarni Helawa”.
Il lavoro a favore dei più poveri di suor Klara Duha, invece, è iniziato nel 2002, quando ha saputo aiutare un padre musulmano “disperato” perché il figlio aveva bisogno di un intervento chirurgico urgente a Medan. Per scovare i soldi la religiosa ha avviato una campagna di raccolta fondi, sottolineando che l’opera di carità “non aveva nulla a che fare con il credo religioso” in un’ottica di proselitismo.
Un secondo progetto umanitario riguarda Threes Rita, laica cattolica della parrocchia di San Giacomo a Kelapa Gadin, North Jakarta, sostenuto con forza da p. Madya Utama, sacerdote gesuita e teologo, insieme a numerosi attivisti della capitale. Il loro impegno ha consentito di operare una donna affetta da tumore al seno, in un ospedale cattolico di Surakarta, nello Java centrale. All’iniziativa hanno aderito diverse personalità cattoliche indonesiane, fra cui l’attivista Mieke, p. Madya Utama e la dottoressa Irene Setiadi, insieme al vescovo di Palangka Raya mons. AM Sutrisnaatmaka. Oggi è suor Paula a prendersi cura della donna, in fase di riabilitazione dopo l’intervento.
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