20/11/2009, 00.00
FILIPPINE
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Cattolici filippini per la nuova legge contro la pedo-pornografia minorile

di Santosh Digal
La legge è stata approvata alle vigilia del ventennale della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia. La norma prevede sanzioni pecuniarie e carcere per chi sfrutta, smercia o pubblica materiale a sfondo pedo-pornografico. L’impegno dei movimenti cattolici per l’infanzia abbandonata.
Manila (AsiaNews) – La Chiesa cattolica filippina accoglie con favore la nuova legge approvata dal Parlamento, che protegge i bambini dalla pornografia minorile e dagli abusi a sfondo sessuale. La legge della Repubblica 9775 – promulgata alla vigilia della ventennale della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, del 20 novembre 1989 – prevede punizioni severe per chi produce, smercia o pubblica materiale a sfondo pedo-pornografico, con sanzioni pecuniarie e carcere fino all’ergastolo.
 
Suor Esther Gumeca, che dedica la sua vita ai bambini di strada a Sucat, vicino a Manila, sottolinea che “la legge anti-pornografia avrà un ruolo importante nella protezione di bambini dalle crescenti minacce che provengono dal mondo”. La suora auspica la piena osservanza della normativa e la rigida applicazione “per il bene dei bambini, che sono il futuro della nazione”. Ai genitori e a quanti sono chiamati a tutelare l’infanzia, aggiunge, è affidato il compito di profondere un impegno maggiore per proteggere i bambini, “prede” della pornografia.
 
La presidente filippina Gloria Macapagal-Arroyo ha firmato il decreto lo scorso 17 novembre; una norma voluta con forza dalla deputata Monica Teodoro, presidente della Commissione parlamentare per il benessere dell’infanzia. Sottolineando la concomitanza con i 20 anni dalla Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia, la donna spiega che “ora è possibile perseguire chi produce, usa e distribuisce materiale a sfondo pedo-pornografico”.
 
Nelle Filippine almeno 900 mila bambini hanno subito maltrattamenti o abusi. Un rapporto del 2004 di Women’s World Summit Foundation stimava in tre milioni i minori vittime di abusi sessuali, fisici, verbali, abbandonati o morti per incuria dei genitori. Negli ultimi anni le cifre sono aumentate grazie allo sviluppo della tecnologia moderna fra cui telefoni cellulari e camere digitali . Tali strumenti favoriscono i crimini e rendono più difficile individuare e punire i colpevoli. Per i trasgressori della nuova legge sono previste multe da 50 mila pesos (circa 750 euro) a 5 milioni di pesos (poco più di 70 mila euro); carcere fino all’ergastolo nei casi più gravi.
 
Per rafforzare la tutela dei minori, gruppi di attivisti cattolici e ong hanno avviato una serie di iniziative dedicate all’infanzia. Angelica Cabiling, insegnante dell’Istituto di suore Salesiane di don Bosco della provincia di Negros Occidental, nel sud del Paese, conferma che un gruppo di giovani cattolici ha fondato un movimento di sensibilizzazione sul traffico minorile nelle scuole. Gli attivisti aiutano i bambini vittime di abusi e sfruttamento di Manila e Mindoro occidentale, con il sostegno di altre associazioni filippine e movimenti femminili dell’Asia Pacifico.
 
Lo scorso anno i media cattolici della Conferenza episcopale filippina e l’agenzia governativa Optical Media Board hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per proteggere i bambini dalla pornografia. Il governo di Manila ha invece disposto il bando agli internet-point per gli studenti durante l’orario scolastico.
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