Caritas dell’India e dello Sri Lanka si mobilitnano per sei pescatori incarcerati
La Caritas dello Sri Lanka ha chiesto alla consorella indiana di mobilitarsi per ottenere la liberazione di sei pescatori incarcerati da giugno 2011 nello Stato dell’Orissa per essere entrati nelle acque territoriali indiane.
New Delhi (AsiaNews) – La Caritas dello Sri Lanka cerca la cooperazione della Caritas indiana e della Chiesa indiana per ottenere la liberazione di sei pescatori dello Sri Lanka incarcerati in Orissa dal giugno 2011. L’annuncio è stato dato da un comunicato ufficiale, da p. George Sigamoney, direttore nazionale della Caritas, inviato a p. Varghese Mattamanana, direttore esecutivo della Caritas indiana.
Secondo le fonti, i sei pescatori dello Sri Lanka sono stati presi dalla Guardia costiera quando la loro barca, la “Ann Mary” è entrata in acque territoriali dell’Orissa il 26 giugno 2011. Il capitano e l’equipaggio furono condannati rispettivamente a cinque e tre mesi di reclusione e la “Ann Mary” è stata confiscate, in base alla legge Indiana. I sei pescatori sono adesso nella prigione di Jagatsingpur in Orissa. Le loro famiglie sono in gravi difficoltà perché prive dei mezzi di sussistenza legati al lavoro di pesca, ha dichiarato p. Sigamoney.
“Saremo molto grati se potrete prendere in considerazione questo caso e dare istruzioni ai vostri dipendenti affinché li assistano, provvedendo aiuto legale grazie alla rete dei rappresentanti della Chiesa in Orissa, così da ottenere il loro rilascio e fare in modo che torni a casa in sicurezza”, chiedeva p. Sigamoney. In risposta Francis Barla, responsabile della Caritas indiana nel settore di Bhubaneswar ha dichiarato ad AsiaNews che si cercherà di fare il possibile per aiutare i pescatori.
Secondo le fonti, i sei pescatori dello Sri Lanka sono stati presi dalla Guardia costiera quando la loro barca, la “Ann Mary” è entrata in acque territoriali dell’Orissa il 26 giugno 2011. Il capitano e l’equipaggio furono condannati rispettivamente a cinque e tre mesi di reclusione e la “Ann Mary” è stata confiscate, in base alla legge Indiana. I sei pescatori sono adesso nella prigione di Jagatsingpur in Orissa. Le loro famiglie sono in gravi difficoltà perché prive dei mezzi di sussistenza legati al lavoro di pesca, ha dichiarato p. Sigamoney.
“Saremo molto grati se potrete prendere in considerazione questo caso e dare istruzioni ai vostri dipendenti affinché li assistano, provvedendo aiuto legale grazie alla rete dei rappresentanti della Chiesa in Orissa, così da ottenere il loro rilascio e fare in modo che torni a casa in sicurezza”, chiedeva p. Sigamoney. In risposta Francis Barla, responsabile della Caritas indiana nel settore di Bhubaneswar ha dichiarato ad AsiaNews che si cercherà di fare il possibile per aiutare i pescatori.
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