Caritas Sri Lanka: gli aiuti per lo tsunami e una storia che dura da 40 anni
di Melani Manel Perera
L’organismo caritativo della chiesa cattolica ha aiutato quasi 60mila persone colpite dal maremoto. Un esempio del impegno della Caritas che da 40 anni opera a favore della popolazione dell’isola senza distinzione di casta e di religione.
Colombo (AsiaNews) – Oltre 9mila abitazioni provvisorie, più di 8mila nuove case, un ospedale, 31 scuole ricostruite per un totale di 1600 studenti beneficiari. Sono le cifre di alcuni degli interventi della Caritas-Sedec Sri Lanka dopo lo tsumani che ha colpito l’isola nel 2004.
Padre Damian Fernando, direttore dell’organizzazione caritativa della Chiesa cattolica locale, a quattro anni dal disastro parla dell’opera a favore della popolazione del Paese. Dopo gli iniziali sospetti dettati da motivi confessionali la Caritas ha conquistato la stima e la gratitudine di tante persone. “Abbiamo lavorato senza alcuna distinzione di casta e di credo”, spiega padre Fernando, “in modo particolare abbiamo costruito rapporti con la popolazione di altre fedi e promosso la dimensione interreligiosa per spiegare che vogliamo lavorare insieme”.
L’impegno a seguito delle devastazioni portate dallo tsunami ha portato alla realizzazione di grandi opere: case, scuole, strade. Il numero dei beneficiari degli interventi psicosociali ha superato le 36mila persone, gli aiuti per i bisogni elementari durante e dopo l’emergenza hanno raggiunto un totale di 21659 soggetti. Un lavoro realizzato nelle diverse province dell’isola colpite dal disastro e costruito sui decenni di esperienza della Caritas srilankese che nel 2008 compie 40 anni.
Mons. Vianney Fernando, vescovo di Kandy e presidente della Conferenza episcopale srilankese, afferma che l’esperienza della Caritas evidenzia che “non è sufficiente rispondere ai sintomi della povertà piuttosto bisogna intervenire sulle cause”. Padre Damian Fernando spiega infatti che “questo è il motivo per cui la Caritas è impegnata con i problemi della giustizia e della pace. La nostra principale responsabilità davanti alla chiamata di Dio è di essere al servizio del nostro prossimo. Questo è il cuore del messaggio del Vangelo. Gesù ci ha detto più e più volte di amare Dio e il nostro prossimo. Per questo la chiesa si occupa di poveri ed emarginati, vedove ed orfani”.
Spiega il vescovo: “L’ispirazione ed il compito della Caritas-Sedec sono articolati su questi principi: organizziamo la popolazione sostenendola nel diventare protagonista del suo futuro”. I campi di intervento sono molteplici: educazione, sostegno alle microimprenditorialità, aiuto alle vittime delle guerra e ai rifugiati. Spiega mons. Vianney Fernando “Non siamo semplicemente un gruppo di persone che partecipa ad un’organizzazione con 40 anni di storia che ha visto anche situazioni di guerra. La Caritas è chiamata a prestare servizio per le vittime della guerra ed i rifugiati a causa dei conflitti. E continuiamo ad aiutarli anche dopo le guerra”.
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