Caritas Libano: “Il dramma dei profughi siriani peggiora di giorno in giorno”
Beirut (AsiaNews) - "La situazione umanitaria in Libano è sconfortante". Lo dice ad AsiaNews un dirigente della Caritas locale, che concorda con le Nazioni Unite nell'affermare che l'emergenza in Siria è la peggiore dai tempi del Ruanda. Un emergenza, continua la fonte, "che peggiora di giorno in giorno. Abbiamo bisogno di pace".
A oltre due anni dall'inizio della guerra civile, si stima che il conflitto siriano abbia prodotto più di 100mila vittime; tale cifra cresce al ritmo di 5mila morti al mese. Intanto, milioni di profughi si ammassano nei campi d'accoglienza sorti in Turchia, Giordania e Libano.
"A differenza di Turchia e Giordania, il governo libanese ha preferito non rendere ufficiali i campi profughi lungo il confine siriano - spiega ad AsiaNews Issam Bishara, responsabile per la Siria dell'Agenzia papale per il sostegno umanitario e pastorale in Medio Oriente (Cnewa) - si tratta piuttosto di accampamenti improvvisati dagli stessi rifugiati siriani, su aiuto di partiti locali o donatori arabi".
Un mese fa un rapporto di Antonio Guterres, Alto commissario per i rifugiati presso le Nazioni Unite, ha reso noto che il numero di profughi presenti in Libano ha raggiunto una cifra pari al 25% della stessa popolazione libanese. Sebbene le cifre ufficiali parlino di 604mila rifugiati, il ministro degli Interni di Beirut sostiene che il loro numero effettivo supera la soglia del milione. Solo nell'ultima settimana, sono almeno 17mila i siriani che hanno cercato riparo nel Paese dei cedri.
"La non ufficialità dei campi, nei quali iniziano a scoppiare le prime epidemie, rende difficoltoso anche l'intervento delle associazioni umanitarie - spiegano fonti della Caritas libanese ad AsiaNews - anche i tentativi operati dallo stesso ministro della Sanità si rivelano poco efficaci".
Inoltre, in un Paese come il Libano, nel quale gli equilibri interni hanno sempre risentito delle vicende siriane, all'emergenza umanitaria si somma una crescente instabilità politica. L'ingresso in campo di Hezbollah (il 'partito di Dio' libanese) al fianco di Assad, ha infatti rovesciato le sorti del conflitto in Siria in favore del regime, ma ha riacceso un violento scontro confessionale tra sciiti e sunniti nella regione frontaliera. "Ci sono rifugiati in Libano e profughi in Siria - spiega Caritas Libano - a ciò si intrecciano un crescente conflitto confessionale e combattimenti tra le stesse fazioni ribelli. Per questo la situazione continua a deteriorarsi".