Carenza d'acqua e d'energia mettono a rischio lo sviluppo
Hong Kong (AsiaNews) - In Cina oltre 400 città e vaste zone rurali soffrono per mancanza d'acqua; in 24 regioni poi si è dovuto ricorrere al razionamento dell'elettricità per far fronte alle carenze energetiche. E le previsioni non lasciano sperare in miglioramenti della situazione, visto che in numerose regioni del nord c'è dal 20 al 40% di pioggia in meno e con l'avvicinarsi dell'estate è atteso un incremento di richiesta di elettricità.
Razionamento ed aumento del costo di acqua ed elettricità sono state le prime risposte della dirigenza statale, che ora cercare anche di battere vie inconsuete. Il ministro delle risorse idriche, Wang Shucheng, in un rapporto all'Accademia cinese d'ingegneria, ha dichiarato che la mancanza d'acqua, pari a 40 milioni di metri cubi quest'anno, tocca ormai più di 400 città oltre che vaste zone rurali e mette a rischio uno sviluppo sostenibile della nazione. Secondo quanto afferma l'agenzia Xinhua, un numero sempre maggiore di scienziati cinesi è convinto che per dissetare le popolose città della costa occorra puntare sugli impianti di desalinizzazione dell'acqua di mare. Secondo il professore Gao Congjie, dell'Accademia cinese delle scienze, la desalinizzazione sarebbe una garanzia strategica per risolvere la crisi idrica in Cina. Per Wang Shichang, professore dell'università di Tien Tsin, il vantaggio della desalinizzazione sta nel suo basso prezzo in quanto il costo degli impianti si è ridotto del 50% negli ultimi anni. "La desalinizzazione dell'acqua di mare ha sostenuto - potrebbe diventare nel breve termine la maggiore fonte d'acqua nelle città costiere". Attualmente sono in costruzione impianti che riforniranno 7,5 milioni di tonnellate e per il 2010 si prevede di rifornire 20 milioni di persone. Ad ogni buon conto il governo di Pechino ha in questi giorni più che raddoppiato le tariffe delle forniture di acqua.
Per quanto riguarda la carenza di elettricità, oltre che sulla costruzione di nuovi impianti di produzione, le autorità puntano sull'ottimizzazione della rete distributiva. Secondo quando riferito all'agenzia Xinhua da Chai Songyue, direttore della Commissione statale per la regolamentazione dell'elettricità, in previsione del forte incremento dei consumi previsto per la stagione estiva occorre ridurre gli sprechi mediante il razionamento e l'aumento delle tariffe. Nel primo trimestre di quest'anno il consumo elettrico è aumentato del 16,4 % ed in ventiquattro regioni si è dovuto ricorrere al razionamento, che è stato possibile evitare solo in cinque provincie. Le zone più colpite sono quelle costiere dove si concentra buona parte della produzione industriale e dove sono maggiormente presenti gli investitori internazionali ed in particolare in quelle di Shanghai e Canton. Il problema non è solo il numero insufficiente di impianti ma anche le dissipazioni dovute all'impiego di tecnologie di vecchia concezione. Ad esempio, gli impianti a carbone impiegati in Cina, oltre ad essere fortemente inquinanti, consumano in media il 22,5 % del minerale in più per unità di potenza prodotta rispetto ad analoghi impianti occidentali. Secondo l'Azienda statale della rete elettrica (State Grid Corporation of China), a livello nazionale il deficit d fornitura rispetto alla domanda sarà quest'anno di 30 milioni di kW. (MdO)
03/12/2004