Card. Zen: Per i 60 anni della Cina, liberate tutti i vescovi in prigione
Hong Kong (AsiaNews) – In occasione dei 60 anni dalla fondazione della Repubblica popolare cinese, il card. Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, suggerisce al presidente Hu Jintao di liberare tutti i vescovi cattolici in prigione.
In un messaggio da lui firmato e pubblicato ieri sul sito web della diocesi di Hong Kong, il card. Zen dice: “A 60 anni dalla fondazione della Repubblica Popolare, è il momento che i dirigenti si assumano il coraggio di correggere gli errori del passato, liberando i leader religiosi a cui è stata tolta la libertà (da mons.Su Zhimin [vescovo di Baoding (Hebei)], sequestrato decine di anni fa, a mons. Jia Zhi Guo [vescovo di Zhengding], portato via dal marzo scorso); è il momento per i leader di scendere dalle loro posizioni per dialogare direttamente con i nostri vescovi, perché sono loro i capi della chiesa”. Il porporato suggerisce al governo di Pechino anche di “sedersi con sincerità al tavolo [delle trattative] con la Santa Sede, per trovare modi di consultarsi vicendevoli, accettabili ad entrambi e coesistere in armonia”.
Nel messaggio, il card. Zen elogia alcune parole di Hu Jintao che gli hanno suscitato “un filo di speranza”. Parlando davanti alla Comitato nazionale della Conferenza politica consultiva del popolo cinese (National Committee of the Chinese People’s Political Consultative Conference CPPCC), il 20 settembre scorso, Hu ha detto che la funzione di quell’organismo è di “promuovere la democrazia, rafforzare la solidarietà, coordinare i rapporti, risolvere le contraddizioni”.
Il porporato commenta dicendo che questo è proprio “ciò che il popolo si attende dallo Stato”. Egli dice che non ha potuto “fare a meno di applaudire”, quando ha sentito Hu affermare che “il Cppcc deve impegnarsi a promuovere… lo sviluppo armonioso nei rapporti con le religioni,… con i connazionali in patria e all’estero”. E ancora che il Cppcc “deve preservare il principio di mettere l’uomo al centro, ascoltare la voce del popolo,… far conoscere la situazione sociale e l’opinione pubblica, offrendo consigli e suggerimenti”.
E a proposito dell’armonia “nei rapporti con le religioni”, il card. Zen fa notare che quanto espresso da Hu Jintao è “proprio quello che Benedetto XVI si augura, quando dice: “auspico che i fedeli in Cina possano vivere in pace la loro vita di fede, e contribuiscano all[o sviluppo dell]a loro patria”.
Secondo il card. Zen, il programma espresso da Hu Jintao è “una sfida senza precedenti… ma anche una grande opportunità”.
Purtroppo, continua il vescovo emerito di Hong Kong, in Cina vi sono “alcuni che cercano solo il loro interesse immediato (opportunisti) e non vogliono abbandonare [la scena e il potere]”. Essi “si preoccupano solo di mantenere il proprio potere e i loro interessi, senza tener conto dei veri interessi e della politica dello Stato”. Tutto ciò porta a una “situazione di stallo” e a ritardi che provocano “danni”.
Il cardinale si riferisce a generiche personalità “dell’ultrasinistra” che continuano ad opporre la fede cristiana al patriottismo. Non è difficile vedere in queste (non nominate) personalità, i capi delle Associazioni patriottiche e del ministero degli affari religiosi.
“La fede – conclude il card. Zen – non è assolutamente in opposizione con l’amore di patria”.