Card. Zen: "Nonostante le ordinazioni illecite, contatti tra Vaticano e Cina"
Di ritorno da una settimana trascorsa in Italia, il porporato ha sottolineato che "la situazione ora si è calmata, ma la strada è lunga e la soluzione non arriverà tanto presto".
Hong Kong (AsiaNews/Scmp) I contatti fra Pechino e la Santa Sede "continueranno nonostante la disputa sorta dopo l'ordinazione di due vescovi cinesi avvenuta per ordine dell'Associazione patriottica".
Lo ha detto ieri il cardinal Joseph Zen Ze-kiun, vescovo di Hong Kong, dopo essere tornato da una visita di una settimana in Italia nel corso della quale ha discusso di affari sino-vaticani con alcuni alti esponenti cattolici ed ha preso possesso del suo titolo cardinalizio, Santa Maria Madre del Redentore. "Dopo le tensioni dello scorso mese ha aggiunto il porporato la situazione ora è più calma. I negoziati continueranno".
La situazione dei rapporti tra Pechino e la Santa Sede sembrava in fase di miglioramento sin dalle mutue espressioni di buona volontà espresse dalla morte di Papa Giovanni Paolo II, nell'aprile del 2005. La situazione è precipitata lo scorso mese, quando l'Associazione patriottica [AP, organo governativo di controllo sulla Chiesa cinese ndr] ha preteso di ordinare due presuli quello di Kunming e quello di Wuhu senza l'approvazione del Papa.
In risposta, la Santa Sede ha emesso un duro comunicato, ricordando che per atti simili è prevista la scomunica latae sententiae e sottolineando che gesti simili sono un ostacolo al possibile dialogo con la Cina.
Il card. Zen ha voluto poi sottolineare che "la soluzione al dilemma non sarà rapida". "Non posso fissare alcuna data ha concluso il porporato - e la strada da percorrere è ancora lunga. Abbiamo appena iniziato dei negoziati seri e di certo un accordo non arriverà tanto presto".