30/08/2016, 15.15
FILIPPINE
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Card. Tagle: Omicidi extragiudiziari e aborto, due facce della stessa piaga

L’arcivescovo di Manila condanna la “strage impunita” in atto nel Paese ma allarga il campo: “La vita va difesa in ogni sua forma. Dobbiamo preoccuparci per quello che avviene per le strade, ma anche delle interruzioni di gravidanza! Sono anche queste delle forme di omicidio”.

Manila (AsiaNews) – Gli omicidi extragiudiziari preoccupano, “ma spero che possiamo preoccuparci allo stesso modo anche dell’aborto. Perché sempre meno persone parlano contro l’interruzione di gravidanza? Anche questa è una forma di omicidio!”. Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Manila, card. Luis Antonio Tagle, a Radio Veritas. Il presule è intervenuto così nell’annosa questione che sta dividendo il Paese: la lotta alla droga “con ogni mezzo” lanciata dal presidente Rodrigo Duterte.

La “tolleranza zero” nei confronti degli spacciatori e dei drogati, promessa in campagna elettorale, si è trasformata in una mattanza di presunti criminali. Le vittime accertate sono oramai più di 2mila – e alcuni gruppi della società civile parlano del doppio – mentre non si registrano inchieste contro poliziotti o vigilantes che hanno aperto il fuoco contro queste persone spesso disarmate. Il capo della polizia nazionale ha persino invitato i tossicodipendenti a “dare fuoco” alle case dei “signori della droga” e ha promesso loro impunità: “Voi siete le vittime, non sarete puniti”.

Contro questa deriva è intervenuto in più occasioni il presidente della Conferenza episcopale filippina, l’arcivescovo di Lingayen-Dagupan mons. Socrates Villegas, che ha presentato un appello “all’umanità delle forze dell’ordine” e ha pubblicato una preghiera “per sanare le ferite della società”. Oltre a lui si sono espressi molti altri leader cattolici, cui si aggiunge il card. Tagle. Secondo l’arcivescovo della capitale, la questione è inclusiva: “Dobbiamo promuovere sempre il rispetto della vita umana, che è sacra. Va protetta in ogni condizione e ad ogni stadio della sua evoluzione”.

Con la stessa durezza, il presule condanna il mercato della droga: “Vendere queste sostanze illegali e spingere i giovani verso il vizio è un’altra forma di omicidio: si uccidono i loro sogni, le loro menti e le loro relazioni sociali e familiari”. Davanti a un colpevole, ha concluso, “ci si deve sforzare perché abbia una nuova vita e la possibilità di rialzarsi in piedi”.

La posizione dell'arcivescovo di Manila chiarisce quella della Chiesa cattolica filippina, che alcuni commentatori nazionali avevano definita "spaccata" sulla posizione da assumere nei confronti di Duterte. 

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