Card. Rosales: Quaresima, combattere il peccato ed aiutare il prossimo
di Santosh Digal
L’arcivescovo di Manila ricorda ai fedeli che in tempo quaresimale è necessario praticare l’auto-disciplina che ci ha insegnato Cristo ed aiutare il prossimo. La Conferenza episcopale invita a combattere i nemici che ci portiamo dentro, come orgoglio ed avarizia.
Manila (AsiaNews) – Praticare l’auto-diciplina “così come ci ha insegnato Cristo” ed aiutare il prossimo. Sono questi i “compiti” che l’arcivescovo di Manila, card. Gaudencio Rosales, ha assegnato ai fedeli della capitale nel periodo della Quaresima, che inizia oggi.
Nel suo messaggio quaresimale, letto in tutte le parrocchie durante la messa delle Ceneri, il porporato scrive: “Quelli che iniziano oggi sono 40 giorni sacri, dedicati alla preghiera, al digiuno ed all’astinenza. Sono questi gli strumenti che permettono al cristiano di vivere secondo la disciplina che ci ha insegnato Cristo, la strada per la redenzione dal peccato”. Al di là dei riti e delle liturgie, scrive ancora mons. Rosales, “Dio desidera che la disciplina e la preghiera vengano applicate per il bene altrui. Questo è il digiuno che mi compiace, dice per bocca di Isaia: liberare chi è ingiustamente legato, aiutare gli oppressi, condividere il pane con gli affamati, dare una casa a chi non ce l’ha, vestire i nudi e non mostrare la schiena a chi chiede aiuto”. Quindi, conclude, “celebriamo la Quaresima con questo spirito, e non saremo lontani dalla pace portata dalla resurrezione di Cristo”.
Alla fine di gennaio, la Conferenza episcopale delle Filippine ha inviato ai fedeli un messaggio dal titolo “Quaresima, periodo in cui viaggiare insieme verso la trasformazione”. Nel testo, i presuli sottolineano come il periodo di preparazione alla Pasqua sia “l’inizio appropriato di una profonda riforma e conversione. E’ il periodo giusto per combattere i nemici che ci portiamo dentro, come l’orgoglio e l’avarizia”.
Per fare questo, conclude il messaggio, “ognuno deve impegnarsi per guarire i mali che affliggono la nostra società. Questa è la vera evangelizzazione, l’accettazione del compito che ci ha assegnato Dio: prenderci cura l’uno dell’altro, andare oltre noi stessi per vedere il bene comune. E’ il senso stesso della vita del cristiano”.
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