Card. Ranjith: leggere, studiare, pregare, vivere, celebrare e condividere la Parola di Dio
di Melani Manel Perera
L’arcivescovo di Colombo presenta l’anno della Parola di Dio (26 novembre 2011- 10 ottobre 2012). “La Parola di Dio – spiega – è il fondamento stesso di una vita cristiana impegnata”.
Colombo (AsiaNews) – “Per noi discepoli di Cristo, la santa eucarestia e la Parola di Dio sono i doni più alti, che ci confermano nel suo amore e sono espressione visibile e percepibile di quell’amore”. Così il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo metropolitano di Colombo, ha annunciato l’anno della Parola di Dio alla presenza di vicari episcopali, sacerdoti, suore, seminaristi e fedeli di diverse parrocchie. Aperto la prima domenica d’Avvento (il 26 novembre scorso), l’anno si chiuderà il 10 ottobre 2012.
“La nostra fede – ha aggiunto l’arcivescovo – può essere rinnovata non solo attraverso il nutrimento del Suo corpo e del Suo sangue, ma anche ascoltando in modo efficace la Parola, che dura per sempre. In verità, la venerazione della Parola di Dio è alimentare la nostra fede cristiana, così come il sacramento dell’eucarestia la rafforza. La Parola di Dio che è ‘viva ed efficace’ (Eb 4,12) è il fondamento stesso di una vita cristiana impegnata”.
“Per una primavera di rinnovamento di fede – ha concluso il cardinale – la Parola deve essere letta, studiata, pregata, vissuta, celebrata nella liturgia e condivisa con gli altri”.
“La nostra fede – ha aggiunto l’arcivescovo – può essere rinnovata non solo attraverso il nutrimento del Suo corpo e del Suo sangue, ma anche ascoltando in modo efficace la Parola, che dura per sempre. In verità, la venerazione della Parola di Dio è alimentare la nostra fede cristiana, così come il sacramento dell’eucarestia la rafforza. La Parola di Dio che è ‘viva ed efficace’ (Eb 4,12) è il fondamento stesso di una vita cristiana impegnata”.
“Per una primavera di rinnovamento di fede – ha concluso il cardinale – la Parola deve essere letta, studiata, pregata, vissuta, celebrata nella liturgia e condivisa con gli altri”.
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