Card. Ranjith ai sacerdoti: Vivere in Cristo, seguire la Chiesa
Colombo (AsiaNews) - "Riflettiamo insieme sulla bellezza e la dignità della nostra vocazione come sacerdoti, e lasciamo che il Signore risplenda attraverso di noi, ci conduca dove desidera, per scrivere la meravigliosa storia della nostra vita". Così il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha aperto la sua omelia per la messa Crismale, tenutasi due giorni fa nella chiesa di Tutti i Santi a Borella, Colombo. Alla liturgia della consacrazione degli oli santi hanno partecipato circa 200 sacerdoti di 123 parrocchie della diocesi. Il porporato ha concelebrato la messa insieme al nunzio apostolico, l'arcivescovo Joseph Spiteri, il vescovo ausiliario Emmanuel Fernando, mons. Maxwell Silva, gli arcivescovi emeriti Nicholas Marcus Fernando e Oswald Gomis.
Da qualche anno in Sri Lanka la messa Crismale viene celebrata il lunedì prima di Pasqua, anziché di Giovedì Santo, per permettere a tutti i sacerdoti di partecipare.
Rivolgendosi ai religiosi presenti, il card. Ranjith ha continuato: "Cari padri, oggi rinnoviamo le nostre promesse sacerdotali, e dobbiamo ricordarci l'aspetto più importante del nostro essere preti, ovvero che apparteniamo in modo totale e integrale a Cristo. San Paolo parla di 'appartenere' come dell'elemento chiave della sua forza spirituale: 'Non vivo più io, ma Cristo vive in me' (Gal 2,20). Il giorno della nostra ordinazione abbiamo accettato che il Signore ci possedesse, così che Egli potesse condurci e rendere le nostre vite fruttuose".
"Il vostro vescovo - ha aggiunto il porporato - è uno di voi, che per il volere di Dio e il favore del papa ha ricevuto il compito di guidare questa diocesi. Ma non è un superuomo, non può svolgere questo lavoro da solo. Il Signore ha posto voi al suo fianco per collaborare, e insieme aiutare il popolo di Dio in questa parte della Chiesa a trovare la sua strada per tornare a Lui. Questo è il modo in cui il Signore traccia la vostra e la mia vita perché producano frutti, qualunque sia la missione affidata a ciascuno di noi. Nessuno è indispensabile, è vero. Ma tutti dobbiamo fare la nostra parte".
Benedetto XVI una volta ha detto: 'La nostra obbedienza è un credere con la Chiesa, un pensare e parlare con la Chiesa, un servire con essa. [...] Questo farsi guidare dove non vogliamo è una dimensione essenziale del nostro servire, ed è proprio ciò che ci rende liberi'".
29/03/2018 12:50