17/02/2021, 09.21
INDIA
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Card. Gracias: la Quaresima, tempo propizio per la preghiera e la misericordia

di Card. Oswald Gracias *

Il porporato ricorda l’inizio del periodo di penitenza, un "viaggio" di 40 giorni nella solitudine e nella preghiera. E aggiunge: “Siate generosi con i poveri, andate in cerca dei bisognosi, siamo un’unica famiglia”. Cristo, aggiunge, "ci dona un piccolo spazio per essere parte della sua opera di redenzione”.

Mumbai (AsiaNews) - La Quaresima è tempo di preghiera e di misericordia, un tempo di elemosina che non va ostentato ma fatto come dice Gesù “per motivi più nobili”. È quanto ha affermato il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana, nell’omelia della messa di inizio Quaresima celebrata stamane nella cappella dell’arcivescovado e trasmessa via internet per favorire la partecipazione dei fedeli in periodo di pandemia. Il porporato ha inoltre invitato ad aiutare quanti sono nel bisogno, perché nessuno di noi "vada a letto affamato" e a rinunciare per qualche tempo “ad alcol, film, apparecchi elettronici, carbone per risparmiare energia”.
Ecco, di seguito, l’omelia del card. Gracias:

Oggi iniziamo un periodo di 40 giorni di penitenza, 40 giorni assieme al Signore, 40 giorni di viaggio nella solitudine. 

Riflettendo sulle letture, Gioele è un profeta che ci invita a tornare al Signore, con pianto, lutto, straccia le tue vesti… lacera i tuoi cuori con un lutto interiore, con una penitenza interiore, con il digiuno interiore.

L’arrivo di uno sciame di locuste ha seminato una devastazione completa, distruggendo tutto, ogni cosa è andata completamente perduta, e tutto è diventato sterile. Il profeta ha interpretato questi eventi come un segno della punizione divina per i peccati commessi dall’uomo. E ha affermato: pentitevi, pregate, digiunate e Dio vi perdonerà e tutto tornerà a essere normale. Nel Vecchio Testamento abbiamo diverse istanze di questa natura, con abiti di sacco e ceneri. 

Nel Vecchio Testamento si fa spesso riferimento ai 40 giorni. Nel diluvio di Noè, si sono succeduti 40 giorni di piogge intense. Gli israeliti hanno vagato nel deserto per 40 giorni. 

Proprio perché il numero 40 è molto usato nel Vecchio Testamento, la Chiesa lo utilizza invitandoci a 40 giorni di digiuno, a compiere un viaggio come gli israeliti verso la terra promessa, ci guida verso casa, ci invita alla santità, esorta ad andare nella direzione, nel punto finale che è Gesù. 

La Chiesa raccomanda questi 40 giorni di penitenza, di preghiera e di carità. 

Nel Vecchio Testamento, in qualunque luogo fosse commesso un peccato, l’intera comunità doveva fare penitenza e digiunare in modo pubblico. Ma qui Gesù ci dice di “non farlo per mettersi in mostra davanti agli altri”. Al contrario, Gesù ci invita a farlo per motivi più nobili. Pregare, nella propria stanza, chiudersi la porta alle spalle e pregare in privato. 

La stessa elemosina non va fatta per mettersi in mostra davanti agli altri, ma deve essere fatta in privato e anche il digiuno è una questione privata fra voi e Dio. 

Scegliete per voi stessi qualcosa da fare, io vi offro diverse alternative. Vi incoraggio a non scegliere solo una cosa, ma fare tutto. Recitate qualche preghiera in più, digiunate un po’ di più, fate una maggiore elemosina. A ogni discepolo di Gesù è chiesto di pregare, di pregare di più, di leggere le Scritture. 

E quando fate l’elemosina, siate generosi con i poveri, andate in cerca dei bisognosi, siamo un’unica famiglia. Non possiamo avere una situazione in cui un membro della famiglia può beneficiare di ogni cosa, mentre un altro vive nel bisogno più completo. Non possiamo permetterci una situazione in cui un membro è povero, mentre un altro possiede un enorme conto in banca o ha una grande ricchezza da altre parti. Sii personale nella tua elemosina: paga le tasse scolastiche dei giovani e dei bambini bisognosi. Paga la bolletta dell’elettricità di qualche famiglia in difficoltà, dai da mangiare a una famiglia povera, sii pratico e personale nell’elemosina.

Nell’arcidiocesi di Mumbai vorrei che nessuno di noi andasse a letto affamato, nessuna delle nostre persone deve vivere in povertà. La Quaresima è un tempo ideale per uscire e andare in cerca dei bisognosi, e in questo i nostri preti e religiosi devono dare un contributo. Questo è il tempo di vivere la nostra fede cristiana in un’ottica di carità. 

Fate penitenza, vedete voi ciò a cui potete rinunciare: alcol, film, apparecchi elettronici, carbone per risparmiare energia. 

In questo vi sono anche molti vantaggi: il controllo di sé, la piena libertà. Ma prima di tutto siamo partecipi della Passione del Signore. Cristo ci dona un piccolo spazio per essere parte della sua opera di redenzione, per questo dobbiamo essere tutti coinvolti, abbracciare la sua croce, quando facciamo una di queste cose. 

La seconda lettura è un invito a ricevere il Sacramento della Riconciliazione, i nostri sacerdoti saranno disponibili per la confessione. Ora è tempo di riconciliazione con il Signore, voi e io dobbiamo riconciliarci con il Signore. 

In questi 40 giorni fate pratica, decidete oggi e iniziate subito. Questo è un tempo favorevole; questo è un tempo propizio.

Fate una Quaresima piena di grazia!

*arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana

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