24/10/2011, 00.00
INDIA
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Card. Gracias: la Chiesa e i giovani dell’Asia, in aiuto dell’Occidente decaduto

di Nirmala Carvalho
Per il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, presidente della Conferenza episcopale indiana, e nuovo segretario generale della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc), la religiosità asiatica è il modello contro la secolarizzazione e la disgregazione della famiglia in Occidente. Puntando sui giovani, costruttori di una nuova umanità e leader di domani.
Mumbai (AsiaNews) – Il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana, è stato eletto segretario generale della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc). La Fabc è l’organismo che rappresenta 19 Conferenze episcopali, costituito da 28 Paesi membri asiatici. La Federazione coordina il lavoro della Chiesa in questi Paesi e tiene i contatti con il Vaticano e le autorità di governo. La Segreteria centrale si trova a Hong Kong ed è la principale agenzia di servizio della Fabc, uno strumento di coordinazione sia all’interno della Fabc che con gli uffici esterni e le agenzie negli altri Paesi asiatici.

Tra i compiti della Fabc: scambiare informazioni ed esperienze; promuovere studi e ricerche sui problemi comuni alle Conferenze-membro, in particolare nei campi di evangelizzazione, giustizia, pace, adattamento culturale e altri aspetti dello sviluppo umano; stabilire contatti con le relative organizzazioni pontificie e studi internazionali; organizzare conferenze, riunioni e seminari su temi rilevanti; diffondere il dialogo con altri cristiani, con fedeli di altre religioni dell’Asia e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ricercando la comprensione reciproca e l’affrontare faccia a faccia i problemi comuni dell’Asia. Di seguito, l’intervista esclusiva di AsiaNews al card. Oswald Gracias, nuovo segretario generale della Fabc.


Eminenza, qual è la sua visione della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche?

La Fabc dovrebbe assistere tutte le altre Conferenze episcopali in Asia. Oltre a coordinare, dovrebbe essere un canale per lo scambio e per l’apostolato. Inoltre, la Federazione dovrebbe aiutare le Conferenze più deboli, come quelle di Laos, Cambogia e Kazakistan, mentre i Paesi più forti come l’India possono condividere personale, competenze e risorse. Nel loro lavoro e nella loro missione, concentrarsi sulle realtà concrete dell’Asia di oggi: la sua realtà storica, culturale, religiosa, sociopolitica ed economica.

Card. Gracias, lei è un campione della libertà religiosa in India, in Asia e nel mondo. Da Segretario generale della Fabc, come affronterà le sfide della libertà religiosa e la crescente intolleranza e fondamentalismo?

L’Asia è la culla delle principali religioni del mondo: ebraismo, cristianesimo, islam e induismo. Inoltre, nel continente sono nate molte altre tradizioni spirituali, come il buddismo, il taoismo, il confucianesimo, lo zoroastrismo, il giainismo, il sikhismo e lo shintoismo. La libertà religiosa è un diritto universale e uno dei compiti della Fabc è mostrare al mondo come lavorano le religioni per il dialogo interreligioso e interculturale. Per collaborare insieme per il bene dell’umanità e affermare i valori di rispetto reciproco, solidarietà e pace… Siamo tutti alla ricerca della verità, quindi abbiamo un obiettivo comune… Sono molte di più le cose che ci uniscono, che quelle che ci dividono. L’Asia può insegnare alla società globale l’importanza del dialogo interreligioso e l’efficacia del dialogo.

Purtroppo, la crescita del fondamentalismo è causa di preoccupazione, preghiere e dialogo, ma ci sono anche storie di testimonianza, dove il bene vince sul male. Storie di speranza per l’Asia che ha un ricco patrimonio culturale, e con la sua società multiculturale e multireligiosa è stata un modello di convivenza armoniosa e pacifica di tribù, popolazioni e comunità differenti.

Costruire ponti di comprensione; promuovere il dialogo interreligioso e cercare di costruire il regno di Dio con amore, verità, pace, giustizia e armonia, nella sincera comprensione reciproca; insieme, mantenere e promuovere la giustizia sociale e i valori morali, come la pace e la libertà per tutte le popolazioni.

L’Asia ha una cultura ricca: come membri della Fabc possiamo dare il nostro contributo alla Chiesa universale e prendere il nostro giusto posto nella società.

Come può l’Asia affrontare le sfide del secolarismo ed essere un simbolo per l’Occidente secolarizzato?

L’Asia è un continente spirituale, pieno di vitalità. Noi asiatici abbiamo un senso del divino e Dio è un elemento importante nelle nostre vite e nelle nostre famiglie. Per questo, l’Asia può contribuire all’importanza di Dio e della famiglia, nelle nostre vite, per combattere le forze del mondo secolarizzato. Nelle famiglie asiatiche, i figli sono amati come doni di Dio. Le famiglie hanno un posto molto importante nelle nostre culture. Valori come il rispetto filiale, l’amore e la cura per gli anziani e i deboli, l’amore per i figli e l’armonia, sono tenuti in grande conto in tutte le culture e le tradizioni religiose dell’Asia. Sappiamo che la secolarizzazione porta all’esclusione di Dio dalla vita e alla crescente disgregazione della famiglia. Questo è il contributo dell’Asia per il mondo secolarizzato: l’importanza di Dio e della famiglia.

Oggi assistiamo alla decadenza economica del mondo occidentale. Il nostro amato Santo Padre nell’enciclica Caritas in Veritate chiede di portare l’etica nella nostra vita politica ed economica: l’Asia dimostra che è possibile. Noi popoli dell’Asia, imbevuti di valori religiosi e culturali, possiamo mostrare al mondo come portare Dio dalla periferia della vita e della società al centro della nostra vita, delle nostre famiglie, della società e del mondo intero.

Eminenza, lei è un leader giovane che guida un continente giovane. Quali sono le sue speranze per la gioventù asiatica?

I giovani sono il presente, e l’Asia è un continente giovane che ospita circa il 60% della popolazione giovanile mondiale, piena di vitalità e capacità di rinnovamento. La gioventù è la nostra grande forza e speriamo di poter rafforzare i nostri giovani, dando loro speranza e capacità: collaborando con i governi; rendendoli i leader di domani, che con valori e visioni etiche possano fare una differenza positiva in tutte le sfere della società, per il bene comune. Sappiamo che il seme della fede è presente nella gioventù asiatica e noi vogliamo nutrire questa fede, coltivando l’ottimismo e la speranza nei nostri giovani.

La gioventù asiatica affronterà la cultura di morte con un impegno per la vita, una visione di speranza e una rinnovata etica di giustizia e responsabilità: promuovendo una cultura della vita, per essere i costruttori di una nuova umanità. 
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