Card. Gracias: La profanazione di Nostra Signora di Lourdes, gesto volgare e vergognoso
Mumbai (AsiaNews) - La profanazione di una chiesa è un gesto "volgare, sconsiderato e vergognoso", "ancora più inaccettabile" se a farlo sono rappresentanti delle forze dell'ordine. Così il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), condanna gli atti vandalici compiuti da poliziotti nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes, nel villaggio di Idinthakarai (Tamil Nadu), durante violenze esplose per le proteste contro la centrale nucleare di Kudankulam.
Due giorni fa, una nuova manifestazione pacifica per fermare la costruzione dell'impianto si è trasformata in un incubo per la comunità locale. Per disperdere un gruppo di persone, la polizia ha aperto il fuoco, causando la morte di un pescatore. Una bambina di 6 anni ha perso la vita, travolta dalla folla in fuga. Poi, alcuni agenti sono entrati dentro Nostra Signora di Lourdes: hanno distrutto due statue della Madonna, e vi hanno urinato sopra (v. 11/09/2012, "Violenze della polizia sui manifestanti antinucleare: due morti e una chiesa profanata").
"La polizia - sottolinea il card. Gracias - ha il compito di proteggere chiese e luoghi di culto, perché tutti devono essere rispettati. Nulla può giustificare un atto così atroce: esso è una macchia per le credenziali laiche dell'India, che sfida la nostra coscienza nazionale".
La comunità locale - per lo più cattolica e dedita alla pesca - si oppone alla costruzione della centrale di Kudankulam da diversi anni. Secondo la gente, essa non è sicura, e avrà un impatto ambientale rischioso per la vita e la sopravvivenza degli abitanti. Per le autorità del Tamil Nadu, invece, l'impianto è sicuro e rappresenta il miglior modo per supplire alle carenze energetiche della zona. Inoltre, secondo il governo dietro le proteste si "celano" ong straniere e cattoliche, che finanziano gli attivisti antinucleare. Per questo, lo scorso febbraio lo Stato ha congelato i conti bancari di quattro ong, incluse le due presiedute da mons. Yvon Ambroise, vescovo di Tuticurin (epicentro della protesta, ndr).
Il presidente della Cbci sottolinea: "La Chiesa cattolica ha sempre espresso solidarietà con i nostri fratelli e sorelle in difficoltà in tutta l'India. Ribadiamo il nostro impegno per assicurare giustizia economica e sociale per i nostri concittadini". Secondo il porporato, "il vero sviluppo salvaguarda la dignità dell'essere umano. È nostro compito accettare le responsabilità [che abbiamo] verso l'altro, e per la crescita dell'India nella sua interezza. Allo stesso tempo, creiamo condizioni di giustizia e pace nelle quali individui e comunità possano fiorire davvero".