Card. Gracias: La Chiesa in India prega per la cara popolazione dell’Aquila, ora nella Passione
Mumbai (AsiaNews) – Il card. Oswald Gracias di Mumbai, presidente della Conferenza episcopale indiana, ha inviato ad AsiaNews un messaggio di solidarietà verso la popolazione dell’Aquila e tutti coloro che sono stati colpiti dalla tragedia del terremoto in Abruzzo. Il card. Gracias, quando era studente in Italia, ha visitato l’Aquila e ricorda “il calore e la vivacità” degli aquilani ora sottoposti a un tempo di “sofferenze e di crisi”. Il porporato prega perché “la nuova vita di Pasqua” sia “fonte di incoraggiamento e speranza” nella ricostruzione.
Intanto nella zona terremotata, si continua a scavare fra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. La ricerca continuerà fino al 12 aprile. Stanotte, pur essendovi state delle scosse, i lavori di recupero sono proseguiti e sono state ritrovate le salme di due giovani studenti. Il bilancio provvisorio delle vittime accertate sale così a 275. Domani, Venerdì santo, verranno celebrati i funerali della maggior parte delle vittime e in Italia sarà giornata di lutto nazionale.
Con immensa tristezza ho saputo che l’Aquila è stata colpita dal terremoto. La Chiesa dell’India invia le sue condoglianze alla gente e al vescovo dell’Aquila, così provati.
Affido le vittime di questa calamità all’infinita misericordia del nostro Padre amoroso e imploro la consolazione divina per i feriti, per quelli che soffrono e per coloro che hanno perso la casa. Preghiamo perché il nostro Padre di compassione dia loro forza in questi tempi di sofferenze e di crisi.
La nostra preghiera è anche per quanti sono impegnati negli sforzi di recupero. Su di loro invoco i doni divini della sapienza e della forza. In questo momento abbiamo bisogno di coraggio, capacità organizzative, di aiuto alla popolazione, solidarietà. La Chiesa in India è pronta ad aiutare in qualunque modo in questa emergenza umanitaria.
In questa Settimana santa riflettiamo sulla Passione di nostro Signore. I nostri pensieri sono con la popolazione dell’Aquila che stanno attraversando anche loro la passione. La mia preghiera è che essi uniscano le loro sofferenze a quelle di Cristo, che infonda loro speranza, perché la loro personale Via crucis li conduca alla resurrezione.
Nella vita cristiana, per quelli che sono uniti al Signore, la sconfitta e la sofferenza sono solo temporanee. Perciò, mio caro popolo dell’Aquila, non rinunciate alla speranza. A coloro che sono stati colpiti, privati della casa, feriti, a quelli che hanno perduto i loro cari, io dico: Dio è con voi, Dio sta guidando gli sforzi del recupero e dell’emergenza e Dio vi guiderà anche nel futuro della resurrezione.
Per me questa è anche una tragedia personale. Circa 25 anni fa, ho visitato una parrocchia all’Aquila – quando ero studente a Roma. Il calore e la vivacità dei fedeli era qualcosa di unico. Dopo una bellissima eucarestia, la gente è venuta a salutarci ed invitarci a una festosa cena. Mi rattrista pensare che qualcuno di quelle persone meravigliose sia stata vittima del terremoto; che della gente che ci ha accolti così fraternamente, sia ora ferita; che le loro case, che irradiavano felicità, oggi sono nella tristezza.
Con speciale affetto ricordo nella mia preghiera quei parrocchiani dell’Aquila.
Dalla notte del terremoto, prego ogni giorno per loro, perché la nuova vita della Pasqua sia fonte di coraggio e di perseveranza per tutti, nel grande compito di ricostruire che ci sta davanti.
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)