Card. Cheong: "Preghiamo affinché l'eucarestia possa tornare in Corea del Nord"
Il porporato ha invitato i fedeli coreani a seguire l'esempio dei martiri e vivere una vita basata sui valori eucaristici. Grande dispiacere per la parte nord del confine, dove i fedeli non ricevono il grande dono della comunione.
Seoul (AsiaNews) I cattolici sudcoreani "discendenti dei martiri" devono praticare "una fede vera, basata sullo spirito eucaristico" e devono "pregare affinché al più presto il dono dell'eucarestia possa raggiungere anche i nostri fratelli del Nord".
E' questo il senso dell'omelia pronunciata dall'arcivescovo di Seoul, card. Nicholas Cheong Jin-suk, in occasione della messa solenne che ha concluso il Congresso eucaristico della capitale coreana. Il Congresso, convocato dal porporato, è iniziato il 18 giugno scorso ed ha avuto come tema "Cristo, nostra vita".
La cerimonia è stata celebrata all'Università cattolica di Seoul il 16 settembre scorso, davanti ad oltre 11mila fedeli, ed è stata trasmessa per radio e televisione. Dopo la messa, i fedeli si sono uniti ad una processione eucaristica per le vie della città.
Il card. Cheong ha ricordato che la messa conclusiva "si è svolta in occasione della festività dei martiri coreani proprio perché noi, loro discendenti, dobbiamo essere pronti a testimoniare la nostra fede anche con il sangue".
"Dobbiamo praticare il sacrificio disinteressato ha aggiunto ma anche l'amore e la condivisione, fattori che formano il vero spirito dell'eucarestia, unica speranza in questo mondo torbido".
Durante l'omelia, il presule - che svolge anche il ruolo di Amministratore apostolico di Pyongyang - si è detto "infelice, perché i nostri fratelli aldilà del confine non possono neanche sognare un evento come questo. Dobbiamo pregare insieme perché possano al più presto ricevere il grande dono dell'eucarestia".
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