Carburante “pulito” da rifiuti ed escrementi
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Metano da rifiuti ed escrementi per i contadini e una città che usi solo carburante pulito e rinnovabile. La Cina vuole ridurre il consumo di carbone e petrolio, ma occorrerebbe piuttosto un deciso intervento del governo.
Nel villaggio di Yanan (Shaanxi) il progetto Sunflower, su un’idea dell’università Nordoccidentale A&F di Xian, trasforma i rifiuti dei maiali in metano per uso domestico. Rifiuti ed escrementi animali ed umani sono raccolti in contenitori dentro apposite buche e il gas biologico generato dalla decomposizione è conservato e utilizzato per cucinare, generare luce e acqua calda. I residui semisolidi sono fertilizzante organico. Dal 1999 sono stati installati 1.294 impianti a gas biologico, con il contributo del governo provinciale.
In precedenza gli abitanti usavano legna e carbone: fonti pubbliche stimano che il consumo di carbone nello Shaanxi aumenterà da 0,94 tonnellate annue pro capite del 2000 a 1,6 tonnellate nel 2010. Invece il metano riduce del 60% le emissioni di anidride carbonica che avvelenano l’aria e causano le piogge acide e l’erosione del suolo, dell’80% quelle di biossido di zolfo e del 90% le polveri sottili.
Si progetta l’aumento di questi impianti, ma ci sono difficoltà. Un primo problema è il costo: tra i 3.500 e i 4.500 yuan ogni impianto, troppo per i poveri contadini. Per questo Mei Ng Fong Siu-mei, ex direttrice di Friends of the Earth e ideatrice del progetto, cerca donazioni per sostenere questi costi. Inoltre si tratta di impianti idonei per piccoli villaggi più che per le città.
Intanto sull’isola Chongming, vicino Shanghai, la Arup (consorzio di imprese di ingegneria e di design) vuole invece realizzare la città “ecologica” di Dongtan, che userà solo energia rinnovabile, senza veicoli alimentati a benzina. Ma ci vorranno anni per renderla abitabile per le prime 8mila persone. Si spera di aprirla per l’Expo di Shanghai 2010 e solo per il 2020 si prevede di arrivare a 80mila abitanti.
Ma esperti osservano che il grande consumo d’energia e l’inquinamento sono causati dalla produzione industriale, più che dai consumi familiari e personali.
Anche per questo Pan Yue, vicedirettore dell’Amministrazione statale per la protezione dell’ambiente, ripete che per combattere le fabbriche inquinanti non bastano le sanzioni ma occorre premiare le ditte che adottano carburanti e modi di produzione “ecologici”. Insieme al ministero delle Finanze e a istituti bancari sta studiando possibili incentivi, con sgravi fiscali e finanziamenti agevolati.