Capo negoziatore nordcoreano pronto a partire per gli Usa
Se confermata, la visita di Kim Kye-gwan, vice ministro coreano degli Esteri, rappresenta il primo viaggio negli Stati Uniti di un esponente di alto livello del regime stalinista dalla crisi del 2002. In agenda, la creazione di rapporti diplomatici ed il disarmo nucleare.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il capo negoziatore nucleare della Corea del Nord sta per andare negli Stati Uniti, dove discuterà dei recenti colloqui a 6 sul disarmo nucleare e del piano di instaurare relazioni diplomatiche tra Washington e Pyongyang.
Kim Kye-gwan, vice ministro degli Esteri e protetto di Kim Jong-il, dovrebbe raggiungere San Francisco il prossimo 1 marzo: da lì dovrebbe poi recarsi a New York per un incontro con la sua controparte statunitense, l’assistente Segretario di Stato Cristopher Hill.
Se il viaggio di Kim viene confermato, esso darà il via alla prima visita di un esponente di alto livello del regime stalinista dal 2002, anno in cui si sono interrotti i dialoghi sul disarmo della penisola coreana a causa della provocazione missilistica di Pyongyang.
L’incontro è stato deciso a Pechino il 13 febbraio scorso, durante l’ultimo incontro fra le 6 potenze nucleari, che hanno accettato di fornire oltre 1 milione di tonnellate di carburante alla Corea del Nord in cambio dello spegnimento dei suoi reattori.
Una portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Janelle Hironimus, ha detto che il suo governo “spera di stabilizzare al più presto i rapporti con la Repubblica popolare democratica di Corea”. Nella dichiarazione, l’esponente governativa ha usato il nome completo del Paese dominato dal “Caro Leader”: questo rappresenta un segnale positivo, dato che in precedenza esso era stato sempre chiamato semplicemente “Corea del Nord”, citato nell'elenco dei cosiddetti "Paesi canaglia".
Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno firmato un accordo che prevede entro il 2012 la cessione dei pieni poteri militari a Seoul sulle proprie forze armate impegnate nei teatri bellici di tutto il mondo. I vertici delle 2 Difese si sono accordati sulla gestione militare delle truppe militari in caso di guerra “su terreno interno od esterno”, ritornando così alla situazione precedente alla guerra di Corea.
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