Caos nel processo per gli attentati di Bali
La Corte costituzionale blocca la legge antiterrorismo
Jakarta (AsiaNews) Rischia di sfociare nel caos, imbrigliato nei cavilli della legge, il processo contro i presunti attentatori di Bali, che ora hanno un'arma in più per appellarsi contro le loro condanne. Venerdì 24 luglio la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge 16/2003 sul terrorismo, su cui è stato fondato il processo. Applicata in modo retroattivo, essa ha permesso l'arresto di 70 persone implicate negli attentati di Bali, in cui sono rimaste uccise 202 persone e ferite più di 300, in maggioranza stranieri.
Secondo la maggioranza dei giudici della Corte, la retroattività della legge viola la Costituzione e i principi fondamentali della legislazione. "La legge antiterrorismo non è più vincolante. Noi sollecitiamo tutti i partiti a prendere provvedimenti in accordo a questa decisione", ha detto venerdì scorso durante l'udienza Jimmly Asshidiqie, presidente della Corte.
In base alla legge 16/2003, 33 persone sono state accusate di aver partecipato all'attentato di Bali: tre dei sospettati - Amrozi, Imam Samudra e Ali Gufron (alias Muklas) - sono stati condannati a morte; altri quattro - Ali Imron, Sarjio, Suranto Abdul Goni e Utomo Pamungkas (alias Idris) - all'ergastolo. I restanti devono scontare dai 3 ai 16 anni di carcere.
Wirawan Adnan, un avvocato che rappresenta i militanti musulmani, ha detto che sono le 70 persone implicate nell'attentato di Bali sono state tutte perseguite in base alla legge16/2003. Adnan, parlando a nome degli avvocati degli attentatori, ha detto che è necessario chiedere un riesame in base alla sentenza della Corte: "Questo mese ci appelleremo per ottenere un riesame per i nostri clienti, perché temiamo che la loro condanna a morte sarà eseguita presto". Egli ha anche detto che il leader religioso musulmano Abu Bakar Baashir, a capo della Jemaah Islamiyah (JI), dovrebbe essere rilasciato e che attenderà 30 giorni per il rilascio dei suo clienti. Il 16 aprile Baashir è stato accusato, in base agli articoli 14, 15, 17 e 18 della legge 16/2003, di aver ideato e incoraggiato attentati terroristici. Se giudicato colpevole, potrebbe essere condannato a morte.
Secondo Harkristuti Harkrisnowo, professore all'Università dell'Indonesia a Jakarta, poiché le accuse contro i sospetti terroristi di Bali si fondano sulla legge 16/2003, essi devono essere tutti rilasciati immediatamente: "La polizia dovrebbe incriminarli in base al codice penale o ad altre leggi. Credo che questa situazione causerà ostacoli dal punto di vista legale per processare Baashir e gli altri sospettati".
Masykur Abdul Jailani, condannato a 15 anni di carcere per aver fornito appoggio agli attentatori di Bali, è stato il primo a denunciare l'incostituzionalità della nuova legge antiterrorismo. La nuova legge è in realtà una legge sussidiaria che rende retroattiva la principale legge antiterrorismo. La mossa è avvenuta per includere nell'ambito terroristico anche gli attacchi di Bali. Quattro giudici della Corte costituzionale affermano la bontà della legge; ma 5 giudici, compreso il presidente della Corte costituzionale Asshidiqie, ne hanno dichiarato l'incostituzionalità. "Il principio di non retroattività è molto rigoroso" ha detto Asshidiqie leggendo la sentenza. "Altrimenti ha continuato - si consentirebbe a certi regimi di usare le leggi come strumento di vendetta contro gli avversari politici Questo non deve assolutamente accadere". I 4 giudici contrari ritengono che è possibile applicare la retroattività agli attentati di Bali, dato che l'incidente ha causato enormi perdite a tutta la nazione.
Il paese è preoccupato per le conseguenze che possono nascere dalla decisione della Corte, anche se gli esperti di diritto non hanno giudizi unanimi. Ma secondo un assistente dei giudici, la sentenza non capovolge automaticamente le condanne di dozzine di presunti responsabili degli attentati di Bali, anche se dà loro la possibilità di appellarsi: "Le condanne di tutti i presunti attentatori sono ancora valide. Tuttavia, essi potrebbero appellarsi alle corti superiori grazie alla decisione della Corte costituzionale", ha affermato Refli Harun.
Oggi, funzionari dei vari dicasteri s'incontreranno per tentare di trovare una soluzione in modo che i colpevoli scontino pienamente la pena. Anche il Ministro della giustizia Yusril Ihza Mahendra ha detto ai giornalisti che gli attentatori non potranno cambiare le loro condanne usando la sentenza di venerdì scorso, aggiungendo che con le leggi vigenti sarebbe difficile condannarli e che la legge retroattiva sul terrorismo è stata approvata solo perché le altre leggi erano inadeguate.